I ricercatori della NASA hanno scoperto che i buchi neri possono essere circa dieci volte più grandi di quanto si pensasse, con una massa compresa tra 10 e 40 miliardi di volte quella del Sole. Gli astronomi, inoltre, sostengono che questi oggetti sono tutt’altro che rari e che potrebbero esisterne diverse decine nell’universo. Oggi sappiamo che al centro di quasi tutte le galassie di grandi dimensioni è presente un buco nero supermassiccio con una massa di miliardi di volte quella della nostra stella, ma essendo invisibili alla luce visibile, i ricercatori sono in grado di rilevarli in base al disturbo della materia che essi provocano nei loro dintorni. Utilizzando gli ultimi dati radio del Very Large Array del Nuovo Messico e l’Australia Telescope Compact Array, gli astronomi credono che la massa di questi oggetti possa arrivare anche a 100 volte quella del Sole. Tutti questi buchi neri potenzialmente ultramassicci, si trovano al centro di galassie che contengono enormi quantità di gas caldi, generando esplosioni di energia e generando la formazione di un gran numero di stelle. Per confermare questi risultati, i ricercatori hanno bisogno di effettuare stime di massa dettagliate dei buchi neri modellando i movimenti di stelle e gas in prossimità di questi mostri. Per esempio, il buco nero al centro della galassia M87 – la galassia centrale della Vergine e probabilmente la più estesa – e i suoi moti stellari, suggeriscono che possiede una massa di 6,6 miliardi di masse solari, significativamente superiori a una stima di 800 milioni di masse solari calcolate a partire dai dati a raggi infrarossi. Il prossimo passo sarà quello di misurare la massa di questi buchi neri in un modo simile a M87, e di confermarne la loro esistenza. Se i risultati dovessero essere confermati, avranno importanti implicazioni per comprendere la formazione e l’evoluzione dei buchi neri attraverso il tempo cosmico.