Vietare i botti di Capodanno e non organizzare spettacoli pirotecnici, per tutelare la salute di uomini e animali. E’ questo l’appello lanciato da Michela Brambilla, a nome della Federazione Italiana Associazioni Diritti Animali e Ambiente, ai Comuni che ancora non hanno introdotto il divieto per i botti di fine anno perche’ “sono pericolosissimi per le persone, come dimostra il bollettino di guerra che ogni primo dell’anno viene riportato dai media, e rappresentano una vera e propria tortura, a volte con effetto mortale, per gli animali”. L’ex ministro del Turismo rivolge anche un invito a chi sta pensando di acquistare petardi per l’occasione: “Non rischiate di rovinarvi la festa – chiede – e non mandate in fumo i vostri soldi. Potrete spenderli per una causa migliore. I dati che le statistiche ci consegnano – ricorda – sono impressionanti: negli ultimi quattro anni i festeggiamenti della notte di San Silvestro, prevalentemente a base di botti, hanno provocato quattro morti e 1.950 feriti. L’anno scorso i feriti sono stati 561, di cui 76 bambini fino ai 12 anni. Gravissime le conseguenze sugli animali, terrorizzati e spesso uccisi dalle esplosioni”. Secondo stime degli animalisti i petardi provocano ogni anno la morte di circa 5mila animali, tra cui 500 cani ed altrettanti gatti, oltre ai selvatici, soprattutto uccelli. “Dove i botti sono ancora permessi – continua Brambilla – e’ importante prendere qualche precauzione per tutelare gli animali domestici, in genere molto piu’ sensibili di noi ai rumori. Ci sono poche e semplici regole da seguire per fare in modo che anche loro trascorrano una festa serena”, conclude. “I Comuni che nel 2011 avevano vietato i botti erano 833, oggi sono oltre un migliaio – si legge in una nota della Federazione – l’Anci ha incoraggiato le amministrazioni a prendere provvedimenti meno occasionali e piu’ complessivamente rivolti al contrasto del fenomeno, ed in particolare di quello illegale, proprio per le sue caratteristiche di pericolosita’ per l’incolumita’ di tutti, compresi gli amici a quattro zampe e gli altri animali. “Tra i ‘virtuosi’ che hanno proibito o limitato l’utilizzo dei botti, si segnalano capoluoghi come Venezia, Torino, Bari, Modena, Grosseto, Vicenza, Brindisi, Cosenza, Brescia, La Spezia, Forli’, Cesena, Asti, Alessandria, Pesaro, Olbia, Foggia, Cremona, Cuneo, Verbania, Lecco, Imperia; Comuni come Cortina d’Ampezzo, Cesenatico, Boissano (SV), Faenza, Castelletto Ticino, Dormelletto, Borgo Ticino (NO), San Severo, Altamura, Vado Ligure, Quiliano, Cologno Monzese, Peschiera Borromeo, Sesto San Giovanni, Buccinasco, Montefalcone, San Giorgio, Montesilvano, Voghera, Carcare, Dronero, Ercolano, Angri, San Benedetto del Tronto, Mezzana, Cormons, Casalecchio di Reno, Arzignano, Girasole, Agropoli, Maddaloni, Valenza, Cervignano del Friuli”. “Altri Comuni come Milano, Firenze, Napoli, Bergamo – sottolinea infine la Federazione – si sono limitati ad appelli o a campagne di sensibilizzazione”.