di Pasquale Mercuri – Nei giorni passati è bastato dare un’occhiata al termometro per rendersi immediatamente conto che l’Estate è, ormai, un lontano ricordo, ma anche che l’Inverno ha cominciato a fare sul serio prendendo persino in prestito qualche dì al cugino Autunno. La neve ha fatto copiosa la sua comparsa per la gioia degli appassionati degli sports invernali che, con l’apertura degli impianti sciistici, hanno potuto nuovamente inforcare scarponi e sci dopo mesi di stop forzato per lanciarsi lungo le candide piste della Regione fra fiabeschi paesaggi imbiancati.
Ma siamo proprio sicuri che sia andata così per tutti? Purtroppo no! E’ bastato salire in macchina e raggiungere i 1.400 metri di quota di Ciricilla per capire che le fiabe non sono tutte a lieto fine anzi, in alcuni luoghi non vengono neppure raccontate. Passano gli anni, passano le stagioni ma lo stato di abbandono e degrado denunciato pochissimi mesi fa non cambia.
Eppure la neve non manca se già dalla prima quindicina di dicembre se ne misura oltre mezzo metro, una quantità ampiamente sufficiente per sciare, ma di tutta questa coltre bianca ce ne siamo, evidentemente, accorti in pochi. Politici, amministratori e chi per loro saranno, infatti, troppo impegnati a lavorare…per noi ovviamente! D’altronde in montagna fa freddo, c’è la neve…meglio non stancarsi troppo e stare comodamente seduti su qualche bella poltrona più o meno prestigiosa magari al calduccio, sempre a lavorare per noi, ci mancherebbe! Sono solo le male lingue a parlar male di questo e di quello e a dire che non si fa niente, che si perdono finanziamenti, che non c’è progettazione, che si spendono i soldi pubblici per opere inutili…maledette male lingue! D’altronde cosa vuol dire amministrare la cosa pubblica? Renderla fatiscente! E allora sì che i nostri politici ed amministratori sanno fare del loro meglio! Peccato che i loro stipendi non siano proporzionati ad azioni e risultati concreti perché, se così fosse, le loro tasche sarebbero vuote come vuota è la sciovia di sciatori. Ma questo abbandono da parte delle “persone che contano”, di coloro che grazie ai nostri voti siedono nella “stanza dei bottoni” non spaventa quella parte sana della società che si ribella ad ingiustizie, sprechi e malgoverno e che, per puro “senso civico”, offre il proprio contributo morale e non mettendosi in prima linea a segnalare scempi quali quelli qui nuovamente documentati, mossa dall’esclusiva spinta ideale di perorare una giusta causa.
La sciovia di Ciricilla è lì, sempre lì, d’Estate al caldo (vedi il nostro articolo-denuncia del 27 settembre), d’Inverno al freddo sotto tanta neve, ibernata, dormiente, caduta in un sonno profondo dal quale nessuno la riesce a svegliare. Non perché sul territorio manchi l’esigenza della sua riattivazione; non perché in Sila Piccola dalle parti di Villaggio Mancuso non sia argomento sentito; ma perché a qualcuno, evidentemente, fa comodo così. Non c’è altra spiegazione. Ma questo qualcuno, però, prima o poi ci dovrà dire quale sia la ragione di una così tanto assurda scelta. Manca la neve? Giusto, allora, non sprecare risorse potenzialmente utili per altri scopi ma questo non è certo il caso di Ciricilla, le immagini pubblicate testimoniano un ottimo innevamento naturale magari anche superiore rispetto a quello presente in altre località silane. Manca una radicata tradizione sciistica? Comprensibile, in tal caso, la “precedenza” alle realtà più blasonate ma, ancora una volta, non è il nostro caso visto che a Ciricilla si scia dagli anni ’60 essendo, peraltro, quella abbandonata, per quanto piccola, l’unica stazione sciistica della Provincia di Catanzaro. E allora qual è il motivo? Difficile dare risposte di buon senso ad una domanda simile perché, come è evidente, alcune scelte con il buon senso non hanno nulla a che spartire. Una gestione illuminata del territorio richiederebbe, di certo, lo sfruttamento delle potenzialità che lo stesso esprime cosa che, invece, non avviene visto che politici ed amministratori risultano essere inermi autori del degrado documentato.
Se la sciovia esistente già esprime discrete potenzialità pur trattandosi di una piccola struttura, vera svolta turistica per la zona deriverebbe, senza ombra di dubbio, dalla realizzazione del nuovo impianto sul Monte Morello. Grazie, infatti, alla maggiore altimetria e superficie la nuova infrastruttura offrirebbe all’utenza una realtà molto più importante e tecnica rispetto all’esistente ormai in abbandono realizzandosi, in tal modo, una stazione sciistica degna di questo nome. Ma se la sciovia di Ciricilla è in stato comatoso, l’impianto sul Monte Morello è ancora da partorire. La responsabilità di una tale vergogna non può che essere di chi ci amministra e governa. E allora se questa è la massima capacità realizzativa dei soggetti preposti allo sviluppo di un territorio appare evidente l’urgente necessità di un rinnovamento generazionale della classe dirigente. Sinceramente pare difficile ipotizzare che forze fresche e nuove possano fare peggio del peggio già visto a Ciricilla.
In conclusione della scorsa inchiesta di fine Estate si era scritto : “I riflettori sono ormai puntati su Ciricilla continuando a monitorare lo stato delle cose”. L’impegno è stato mantenuto non abbassando la guardia soprattutto ora che la stagione invernale esalta, ancor di più, l’importanza di infrastrutture esistenti e non a Ciricilla. Ma questi riflettori continueranno a far luce per “essere da sprono per tutti quelli che potrebbero e dovrebbero fare e che non hanno fatto e che continuano a non fare”.