Clima: a causa del global warming rischiamo di rimanere per sempre senza pasta!

MeteoWeb

“Un mondo senza pasta e’ impensabile, l’Italia avrebbe un infarto culturale, rivolte sociali potrebbero esplodere nel nord della Cina, dove i ‘noodles’ sono la dieta base. Ma se gli esseri umani vogliono continuare a mangiare pasta, devono intraprendere un’azione piu’ incisiva contro i cambiamenti climatici”. E’ l’allarme che lancia Newsweek, ricordando come ormai siano molti gli studi scientifici, oltre che i riscontri dell’osservazione nel mondo reale, che stabiliscono come la produzione globale di grano risentira’ sempre di piu’ dell’aumento della temperatura, e le conseguenti siccita’ e tempeste. Se anche granturco e riso, che insieme al grando costituiscono le produzione fondamentali per l’alimentazione umana, soffrono per i cambiamenti climatici, e’ il grano quello che appare destinato ad essere piu’ vulnerabile per il rialzo delle temperature. Quindi si rischia di dover dire addio non solo alla pasta ma anche al pane, e soprattutto rassegnarsi anche nel breve termine ad un costante rialzo dei prezzi di questi due alimenti base. Si pensi, per esempio, che un rialzo di un grado Fahrenheit della temperatura globale negli ultimi 50 anni ha provocato una diminuzione del 5,5% della produzione globale di grano, secondo le stime di David Lobell, progessore del Center on Food Security and the Environment della Stanford University. Entro il 2050 gli scienziati prevedono che si registreranno ogni due anni delle estati con temperature record nelle zone considerate i granai globali, e che la produzione potrebbe precipitare del 23.27%.

Condividi