Di pari passo con i sempre piu’ numerosi disastri naturali devastanti, dalle siccita’ alle alluvioni, crescono anche le prove dell’influenza dell’uomo sui cambiamenti climatici. Ne e’ prova il fatto che a ogni rielaborazione del rapporto dell’Ipcc, il panel di scienziati che per conto dell’Onu monitora il fenomeno ormai da 20 anni, aumenta la probabilita’ che a causare la febbre che ha gia’ colpito il pianeta siano proprio le attivita’ ‘antropogeniche’, cioe’ causate dall’uomo. Nell’ultima bozza del rapporto, che non doveva vedere la luce prima del 2013 ma che e’ stata pubblicata, ironicamente, da un attivista scettico sui cambiamenti climatici, la probabilita’ e’ salita ormai a oltre il 95%, a un passo da quella che per gli scienziati e’ la certezza assoluta. Il rapporto rivede al rialzo tutte le stime sui cambiamenti climatici, a partire proprio dalla probabilità che nella scorsa edizione, datata 2007, era del 90%. Secondo la bozza entro il 2100 la temperatura media mondiale potrebbe alzarsi da un minimo di 0,2 fino a 4,8 gradi, e nella maggior parte degli scenari elaborati supera la ‘soglia di sicurezza’ di 2 gradi. Anche la stima sull’innalzamento del livello del mare da qui a fine secolo e’ stata alzata, da un range tra 18 e 59 centimetri a 29-82. Fra le altre affermazioni nel documento c’‚ la smentita ‘ufficiale’ del possibile effetto delle radiazioni solari sul riscaldamento, che viene escluso: “L’Ipcc è dispiaciuto per la pubblicazione della bozza che interferisce con il processo di revisione in corso – si legge in un comunicato ufficiale – la pubblicazione può generare confusione perchè il testo sarà sicuramente cambiato una volta che si terr… conto di tutti i commenti”. Il documento sottolinea come l’innalzamento dei mari, favorito dallo scioglimento dei ghiacci artici, metta a rischio le citta’ costiere, ma in generale tutte quelle a livello del mare, da New York a gran parte del Bangladesh ma anche Londra e Buenos Aires: “Aumentera’ sempre di piu’ – scrivono gli esperti – il rischio di tempeste, erosione delle coste e nei casi peggiori di vera e propria inondazioe di grandi porzioni di territorio”. In questo periodo gli estensori del rapporto stanno valutando gli oltre. 30mila commenti fatti alla bozza da parte di 800 revisori scientifici e 26 rappresentanti di governi, e il prossimo meeting dei ‘lead author’, gli autori principali, e’ in programaper il 13 gennaio a Hobart, in Tasmania.