E’ profonda otto metri e ampia in superficie almeno quindici metri la voragine apertasi lungo la sede stradale di via Liguria ieri sera alla periferia di Napoli, a causa di uno sprofondamento che ha inghiottito una vettura in transito con tre persone a bordo, rimaste ferite ed estratte dalle lamiere grazie all’intervento dei vigili del fuoco. Tra le cause, probabilmente c’è lo zampino del maltempo che insiste da giorni su tutta la città con piogge torrenziali. Una tragedia sfiorata, che richiama l’attenzione sulle condizioni del sottosuolo di Napoli nell’area nord: ”Siamo angosciati – dice Anna, 45 anni che dal balcone della sua abitazione fissa la voragine aperta proprio sotto i suoi occhi – perche’ non si puo’ vivere senza certezze, temendo che da un momento all’altro il luogo dove abitiamo sprofondi nel nulla”. Ad alimentare le paure dei residenti c’e’ il ricordo di una tragedia che si verifico’ sedici anni fa, a poca distanza: il 12 dicembre 1996 una voragine si apri’ improvvisamente all’ingresso della bottega di due fabbri, Francesco e Carmine Angrisano, padre e figlio, inghiottendoli entrambi. Il primo cadavere fu recuperato dopo 13 giorni di scavi, per il secondo ne servirono addirittura 19. La nuova voragine di via Liguria potrebbe essere stata causata dalle infiltrazioni di acqua dovute alle intense piogge degli ultimi giorni, ma non si escludono altre cause. Tra le macerie e’ finito anche un crocifisso esposto in strada su un piedistallo, oggetto di grande venerazione tra gli abitanti del quartiere, recuperato dai vigili del fuoco. Lo sprofondamento ha interrotto l’erogazione di acqua ed elettricita’; si e’ registrata anche una fuga di gas, a causa della rottura delle condotte, ma la situazione e’ stata messa in sicurezza. I tecnici dell’acquedotto sono all’opera per ripristinare l’erogazione il piu’ presto possibile.