Due sonde della NASA, in orbita intorno alla Luna da Settembre 2011 per la missione Grail, si schianteranno sul nostro satelllite naturale tra qualche ora. Le sonde gemelle Ebb e Flow, telecomandate attraverso un pilotaggio remoto, impatteranno sul bordo del cratere Goldschimdt alle 23:28 (ora italiana), mettendo fine alla missione di mappatura del campo gravitazionale del nostro satellite, che ha permesso ai ricercatori di conoscere meglio la struttura interna e la composizione della Luna. Una discesa “controllata”, ad una velocità di oltre 6.000 chilometri all’ora, che sarà trasmessa in diretta sul sito web dell’agenzia spaziale, con inizio alle 23:00 (Ora italiana). Non aspettatevi scene da film Hollywoodiano, in quanto l’impatto avverrà nella parte in ombra della Luna, nei pressi del Polo nord, per cui non ci saranno esplosioni visibili dalla Terra e l’intento della diretta sarà quello di intervistare gli esperti in tempo reale. L’unico fortunato che potrà assistere, probabilmente, alla fine della missione, sarà Lro (Lunar Reconnaissance Orbiter), il quale proverà ad osservare questi piccoli lampi luminosi attraversoi i suoi strumenti sensibili.
Nel tempo le due sonde avrebbero impattato ugualmente sulla superficie lunare, per cui la NASA ha deciso di farlo spontamentamente attraverso una discesa controllata lontano da siti di importanza storica sulla sua superficie. Una scelta sofferta, ma obbligata: la bassa orbita e gli scarsi livelli di combustibile, ormai non consentono alle sonde ulteriori operazioni scientifiche. “Sarà difficile dirgli addio“, ha ammesso il primo ricercatore della missione Grail, Maria Zuber, del Massachusetts Institute of Technology di Cambridge. “Le nostre piccole gemelle robotiche – ha aggiunto – sono state membri esemplari per la famiglia Grail e la scienza planetaria è progredita in modo sostanziale grazie ai loro contributi“. Ebb e Flow condurranno però un ultimo esperimento prima di concludere la loro missione. Accenderanno i motori principali finché i serbatoi non rimarranno a secco, per determinare esattamente la quantità di carburante rimasto. Il test aiuterà gli ingegneri della Nasa nel validare modelli informatici di consumo del carburante, allo scopo di migliorare le previsioni del fabbisogno di combustibile per le future missioni spaziali. Poi, a distanza di 20-30 secondi l’una dall’altra, precipiteranno sul suolo lunare.