Si intensifica l’attività del vulcano San Cristobal, in Nicaragua. Nella giornata del 26 Dicembre sono state registrate ben 15 esplosioni con colonne di cenere alte 500 metri, che hanno interessato le comunità limitrofe di Tonala, Morazán, Puerto Corinto e Chichigalpa, senza causare alcun danno. I funzionari hanno cominciato l’evacuazione precauzionale di 300 famiglie della provincia di Chinandega (nord-ovest), a seguito di un netto aumento dell’attività sismica. Circa 1.500 agricoltori che vivono sulle pendici del vulcano si rifiutano di lasciare l’area, pur avendo l’obbligo di farlo. Molte località intorno al vulcano presentano ampi strati di cenere per le strade, e i residenti sono costretti ad indossare mascherine di protezione. A causa della scarsa visibilità, il traffico sulle arterie stradali limitrofe è regolato dalla polizia locale, che al momento ha la situazione sotto controllo. Il San Cristóbal è un complesso vulcanico a 100 km a nord ovest di Managua, ed è costituito da cinque edifici principali vulcanici. Il cono simmetrico più giovane, noto anche come El Viejo, è la vetta più alta (1745 metri s.l.m.) della catena Maribios, ed è sormontata da un cratere di circa 600 metri di larghezza. Le eruzioni storiche di questo complesso sono costituite da piccole e moderate attività esplosive, riportate sin dal XVI secolo.