Un team coordinato da David Rubin dei laboratori nazionali americani Lawrence Berkeley (Berkeley Lab), ha scoperto la piu’ antica supernova mai rilevata. L’oggetto si trova a 10 miliardi di anni luce dalla Terra e potrà aiutare a ricalibrare le misure delle distanze dell’universo. Aver scoperto questa supernova, rileva Rubin, e’ come avere ”un televisore che ti permette di guardare nel passato e vedere un intero mese di preistoria scorrerti davanti agli occhi in tempo reale”. L’oggetto e’ stato individuato grazie al telescopio spaziale Hubble nell’ambito di un progetto chiamato Supernova Cosmology Project, guidato dall’astrofisico Saul Perlmutter. Per la scoperta dell’accelerazione dell’universo, attraverso l’osservazione delle supernove piu’ distanti, Perlmutter ha ricevuto il premio Nobel per la fisica nel 2011 insieme con Brian Schmidt e Adam Riess. Chiamata SN SCP-0401, la supernova scoperta e’ di tipo Ia ed e’ il prodotto dell’esplosione di sistema di stelle binario, quando una dei due astri inizia a prendere massa dalla compagna fino a raggiungere una massa critica che rende il sistema instabile. Le maggior parte delle supernovae, invece, e’ il risultato dell’esplosione di una stella molto grande che collassa su se stessa al termine della sua vita. La straordinaria luminosita’ delle supernove di tipo Ia, spiegano gli esperti, rende questi oggetti eccellenti ‘candele cosmiche’ per misurare le distanze dell’universo. Lo spostamento verso il rosso della luce che emettono questi oggetti, inoltre, e’ un indicatore di quanto l’universo si e’ ampliato dopo che la supernova e’ esplosa. Questo ha permesso per esempio proprio a Perlmutter, Schmidt e Riess di scoprire che l’espansione dell’universo e’ in accelerazione e che il motore di questa accelerazione e’ costituito dall’energia oscura. Ossia l’energia misteriosa che occuperebbe il 70% del cosmo. ”La domanda piu’ importante ancora senza risposta sull’energia oscura – osserva Rubin – e’ se varia nel tempo e se influenza l’espansione dell’universo in modo differente e in epoche diverse”. Con questo oggetto forse si potra’ iniziare a chiarire questo aspetto, dal momento, conclude l’esperto, che ”abbiamo la prima supernova sufficientemente lontana per studiare la storia dell’espansione dell’universo a partire da quasi 10 miliardi di anni fa”. Il lavoro è stato pubblicato sulla rivista Astrophysical Journal.