Il 2013 non sara’ l’anno piu’ caldo della storia, ma molto probabilmente entrera’ nella top ten di quelli con temperature record a livello planetario registrati negli ultimi 120 anni. Per sapere quali ripercussioni questo dato avra’ in casa nostra, bisognera’ aspettare almeno altri 3-4 mesi. A questo inizio d’anno particolarmente mite non necessariamente seguiranno 12 mesi di caldo. Niente allarmismi, quindi: e’ ancora troppo presto per predire l’ennesima estate torrida con il suo carico di incendi e siccita’. A commentare all’Adnkronos le previsioni del Met Office britannico, che parlano di un aumento della temperatura media globale di 0,57°C per il 2013, e’ Massimiliano Pasqui, ricercatore dell’Istituto di biometeorologia del Cnr.
La previsione del Met Office, innanzi tutto, e’ probabilistica, spalmata su tutto l’anno e su tutto il pianeta. “Ma le singole zone del mondo hanno comportamenti propri, quelle piu’ interne dell’Asia, per esempio, registrano annate sempre piu’ fredde, anche se la tendenza planetaria e’ quella di annate sempre piu’ calde e questo e’ un trend consolidato“, spiega l’esperto. Il riscaldamento previsto dal Met Office va considerato come una previsione a lungo periodo (un anno) e su larga scala (il pianeta), non riguarda le singole zone della Terra, ognuna delle quali si comporta a modo suo. Per fare un esempio, “tutti ci ricordiamo l’estate del 2003 come la piu’ calda mai vissuta, ma a livello planetario il 2010 e’ stato ben piu’ caldo del 2003“. Va inoltre specificato che “queste previsioni sono probabilistiche, danno cioe’ un’indicazione legata alla probabilita’ di accadimento tra i vari scenari possibili per il 2013“, aggiunge ricercatore dell’Istituto di biometeorologia. “Probabilita’ comunque significativa, questo significa che l’informazione ha un suo grado di attendibilita‘”. Ma, Pianeta a parte, cosa ci possiamo aspettare per l’Italia? “Per sapere ad esempio come sara’ l’estate nel bacino del Mediterraneo – aggiunge Pasqui – dobbiamo attendere almeno i primi 3-4 mesi dell’anno“. Impossibile saperlo ora, “nonostante l’esordio primaverile di questo 2013, con temperature massime superiori alla media essenzialmente a causa della presenza dell’anticiclone che ha portato masse d’aria miti dall’Atlantico e dal Nord Africa“. Ma non e’ detto che l’anno prosegua cosi’, anzi “siamo in attesa di una recrudescenza dell’inverno per l’ultima decade di gennaio“, avverte.