Battezzata “Mingus” (in onore del musicista jazz Charles) è la supernova più lontana (e quindi più antica) mai scoperta dagli astronomi e servirà per gettare (metaforicamente) nuova luce sulla “energia oscura” dell’universo. Come riporta il sito della Bbc infatti la stella (rilevata per la prima volta nel 2004 – si trova a dieci miliardi di anni luce ed è una supernova di tipo Ia, la cui luminosità è talmente regolare da essere utilizzata come candela-standard per il calcolo delle distanze stellari. L’analisi dei dati – ottenuti attraverso il telescopio spaziale “Hubble” – ha permesso di accertare che le leggi fisiche che governano il comportamento delle supernovae sono invariate da almeno dieci miliardi di anni, quando l’universo era il 66% più giovane. Proprio lo studio dell supernovae di tipo Ia ha permesso di stabilire che il tasso di espansione dell’universo è accelerato per effetto dell’energia oscura. Le supernovae di tipo Ia si formano dopo che una nana bianca diventa instabile – di solito per accrezione di materia da una stella compagna più massiccia – e raggiunto il cosiddetto “limite di Chandrashekar” inizia a collassare su se stessa per effetto della gravità, trasformandosi in una stella di neutroni: l’onda d’urto del “rimbalzo” genera così l’esplosione della stella.
Dalla supernova Mingus nuova luce sull’energia oscura
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