Iniziano oggi i tre giorni della merla, quelli che – secondo un’antica tradizione diffusa in tutta Italia – dovrebbero essere i tre giorni più freddi dell’anno. Sempre secondo questa tradizione, se davvero in questi tre giorni fa freddo e nevica, poi la primavera sarà bella; se invece – come accade più raramente – sono miti e soleggiati, la primavera inizierà in ritardo e freddo e neve continueranno a spadroneggiare sull’Italia non solo a febbraio, ma anche a marzo e aprile.
Le leggende intorno a questa tradizione sono tantissime nelle varie Regioni italiane, ma la principale è anche la più affascinante e suggestiva. “Era la fine del mese di gennaio e faceva un gran freddo, freddo come non si era mai sentito prima d’allora; tutto era coperto di neve, i prati, gli alberi, le case. I merli allora erano tutti bianchi, e quasi non si vedevano in mezzo a tutta quella neve. E la merla continuava a guardare in giro, di qua e di là, perché non sapeva dove andare a posarsi per il freddo che faceva. Finalmente vide un camino che fumava e disse al merlo suo compagno: “Guarda quel camino come fuma; entriamo a scaldarci”; e lui disse: “Va bene, entriamoci”. Insomma, i merli entrarono nel camino e ci rimasero tre giorni e tre notti. Passati i tre giorni la merla guardò fuori, vide che era spuntato nuovamente il sole e disse: “Usciamo”. Ma appena usciti si guardarono e la merla disse al merlo: “Ma guarda come sei diventato nero!”; “Eh, ma anche tu” – rispose il merlo. Da quel giorno tutti i merli furono neri“.
Secondo una versione più elaborata, la merla, stanca delle continue persecuzioni del freddo Gennaio, un anno decise di fare provviste sufficienti per un mese, e si rinchiuse nella sua tana per tutto il mese, che allora aveva solo 28 giorni. L’ultimo giorno del mese uscì dal nascondiglio e si mise a cantare per sbeffeggiarlo. Gennaio si risentì talmente tanto che chiese in prestito tre giorni a Febbraio e si scatenò con bufere di neve, vento, gelo, pioggia. La merla si rifugiò alla chetichella in un camino e lì restò al riparo per tre giorni. Quando la merla uscì, era sì salva, ma il suo bel piumaggio si era annerito a causa del fumo e così rimase per sempre con le piume nere.
Come in tutte le leggende, vi si nasconde un fondo di verità; infatti nel calendario romano il mese di gennaio aveva solo 29 giorni, che probabilmente con il passare degli anni si tramutarono in 31.
Quest’anno senza ombra di dubbio vivremo questi giorni della merla con un tiepido anticiclone, nonostante nebbie e foschie ai bassi strati, ma il vero freddo arriverà a febbraio: i giorni più freddi dell’anno, come scriviamo da giorni più volte sul nostro giornale, devono ancora arrivare…