E’ il quadro più noto della storia, osservato ogni anno da milioni di visitatori provenienti da ogni parte del mondo: stiamo parlando dell’immagine della Monna Lisa, ora anche “trasmesso” sulla Luna. I ricercatori della NASA hanno utilizzato il capolavoro di Leonardo per testare la trasmissione di informazioni via laser con un satellite in orbita attorno alla Luna, il Lunar Reconnaissance Orbiter (LRO). L’immagine è stata trasformata in una sequenza di pixel e ha viaggiato per circa 384.400 chilometri dalla stazione Next Generation Satellite Laser Ranging della NASA, al Goddard Space Flight Center nel Meryland (USA), fino al Lunar Orbiter Laser Altimeter (LOLA), in orbita intorno alla Luna dal 2009. Lo scienziato a capo degli esperimenti con LOLA, David Smith, ha riferito che “è la prima volta che è possibile comunicare via laser a queste distanz.”. Una volta ricevuto il segnale digitale, l’immagine è stata rinviata sulla Terra utilizzando la telemetria tradizionale radio, per accertare il successo dell’operazione. L’immagine è stata successivamente divisa in 200 pixel, ciascuno dei quali è stato poi convertito nella scala dei grigi e codificato con un numero da 0 a 4095. Ogni pixel è stato trasmesso con un impulso laser, “sparato” in uno tra 4096 slot di tempo disponibili nell’ambito della finestra temporale allocata. In questo modo l’immagine completa è stata trasmessa una velocità di trasferimento dati di circa 300 bit al secondo.
“La trasmissione della Mona Lisa – sostengono gli scienziati della NASA – è un grande passo in avanti nella comunicazione laser per i veicoli spaziali interplanetari. Nel prossimo futuro, questo tipo di comunicazione laser, molto semplice, potrebbe servire come backup per le comuicazioni radio che utilizzano i satelliti e consentire una comunicazione con una velocità di trasmissione superiore agli attuali ponti radio”. La sonda LRO è stata la prima scelta per testare il nuovo metodo di comunicazione, perché la navicella era già dotato di un ricevitore laser. Le condizioni atmosferiche attorno alla Terra hanno causato qualche disturbo e l’immagine, al momento dell’arrivo, mostrava qualche imperfezione. I ricercatori hanno corretto le imperfezioni utilizzando lo stesso codice di correzione utilizzato in CD e DVD. “Questo primo importante risultato – ha detto soddisfatto Richard Vondrak, vice scienziato del progetto dell’orbiter – pone delle solide basi per il progetto Lunar Laser Communications Demonstration (LLCD), centrale nelle prossime missioni lunari della NASA».