Meteo USA: dopo il grande gelo ora incombe il rischio “gelicidio” nell’area dei Grandi Laghi

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Dopo un paio di anni di assenza (ricordiamo che l’inverno del 2012 è stato uno dei più caldi di sempre per la storia climatica degli USA) il grande gelo è tornato ad impadronirsi del Canada orientale e del Middle-West, facendo letteralmente crollare i termometri sotto la soglia dei -20°C -25°C, anche se lungo il confine fra il nord degli Stati Uniti e il Canada meridionale è stato sfondato il fatidico muro dei -40°C. Tutto merito delle pulsazioni dinamiche, fin verso l’Alaska, dell’anticiclone delle Aleutine, il quale riesce ad erigere un azione di blocco alle “Westerlies” in uscita dal continente asiatico, favorendo al contempo la discesa di vari impulsi di aria molto gelida  dalle latitudini artiche canadesi fin sul nord-est degli USA, con l’attivazione di una gelida e sostenuta ventilazione dai quadranti nord-occidentali. Un clima glaciale che ha abbracciato pure la regione dei Grandi Laghi e l’East Coast, dove si sono registrate delle giornate di ghiaccio, con temperature largamente negative anche in pieno giorno. L’avanzata verso sud del blocco di aria gelida, discendente dall’Artico canadese, è stata accompagnata pure da intense nevicate che hanno ammantato di bianco gran parte degli stati del nord-est degli USA, dal Michigan fino alla Virginia, interessando soprattutto lo stato di New York e il Maryland, dove la neve ha imbiancato persino Washington D.C. e la città di Baltimora. Ma solo negli stati più settentrionali il manto nevoso depositato al suolo è risultato particolarmente abbondante.

Accumuli di neve fresca superiori ai 40-50 cm si registrano tra North Dakota, South Dakota e Wisconsin, stati investiti nei giorni scorsi da diverse nevicate, anche di moderata o forte intensità. Altrove più che la neve preoccupa maggiormente il ghiaccio che si viene a formare durante le ore notturne sulle principali strade e autostrade del nord degli States. Lastre di ghiaccio, maggiormente presenti nelle aree recentemente innevate, che rappresentano una grave minaccia alla circolazione stradale, provocando gravi incidenti. In questi giorni, tra Minnesota e Wisconsin, la colonnina di mercurio è riuscita a sprofondare sotto la soglia dei -35°C, sfiorando anche la soglia dei -40°C, già superata in più località nel vicino Canada centro-orientale, avvolto dalle gelide masse d’aria provenienti dall’arcipelago artico canadese. Ancora una volta la stazione di International Falls, nel Minnesota, si è confermata il polo del grade gelo negli Stati Uniti, registrando una temperatura minima di ben -38°C lo scorso giovedì 24 Gennaio, una delle temperature più basse archiviate nel nord degli Stati Uniti in questa prima parte dell’inverno 2013. I -38°C di International Falls sono stati favoriti da una notevole inversione termica, indotta anche dalla calma di vento e dal cielo per larga parte sereno, e dall’effetto “Albedo” sprigionato dal suolo ben innevato. Tale mix ha permesso di poter arrivare a sfiorare la soglia dei -40°C in una delle località più gelide degli States.

Gli effetti della pioggia che congela a contatto con il terreno

Ma anche in altre località di Montana, North Dakota, South Dakota, Minnesota e Wisconsin, i termometri sono tornati a scendere sotto i -25°C -30°C a bassa quota, come accadeva molto spesso negli inverni del passato, quando l’aria molto gelida proveniente dal Canada centrale per intere settimane riusciva a depositarsi sulle vallate, ai piedi del versante orientale delle Montagne Rocciose, allungando i periodi delle grandi gelate. L’aria gelida, di origine polare, ha fatto sentire i suoi effetti anche sulle coste atlantiche, con un rapido calo delle temperature e intense gelate dal Maine fino al Connecticut, con temperature largamente sotto la soglia degli zero gradi anche in riva all’oceano. Intanto ora, quello che preoccupa maggiormente sono le famose piogge di ghiaccio, note con il termine di “gelicidio”, che nelle prossime 12-24 ore potrebbero interessare l’area dei Grandi Laghi, sostituendosi alle nevicate e al gelo, causando non pochi disagi. Al momento una circolazione depressionaria, ben alimentata lungo il bordo più occidentale da diversi impulsi di aria gelida in discesa dal Canada occidentale, sta cominciando a strutturarsi nei medi e bassi strati sugli stati centro-occidentali, fra Idaho, Wyoming, Montana e North e South Dakota, con un minimo barico al suolo a ridosso del Wyoming orientale. Questa area depressionaria, in fase di ulteriore approfondimento una volta superato l’ostacolo orografico rappresentato dalle Montagne Rocciose, evolverà verso est, favorendo il richiamo, da Sud e S-SO, di masse d’aria molto più tiepide e umide che dal golfo del Messico, dal Texas e dalla Louisiana si dirigeranno verso gli USA centrali, risalendo fino all’area dei Grandi Laghi.

Proprio all’altezza dei Grandi Laghi le masse d’aria miti e umide, d’estrazione sub-tropicale, incontreranno l’aria molto fredda e pesante preesistente nei bassi strati, scorrendo sopra quest’ultima, che risulta molto più pesante e dura da scalfire. Scorrendo sopra lo strato di aria molto fredda preesistente nei bassi strati, che verrà eroso a piccoli passi, l’aria tiepida in risalita da Sud e S-SO favorirà la formazione di una diffusa nuvolosità medio-bassa che darà la stura a precipitazioni sparse, dapprima nevose fino al piano, ma tendenti a trasformarsi in pioggia in seguito all’intenso rialzo termico in quota (rialzo delle zero termico), causato dall’avvezione calda e dai sostenuti venti meridionali attivi nel settore pre-frontale della circolazione depressionaria avanzante da ovest. La pioggia però, cadendo su terreni già innevati e molto freddi, con temperature sotto gli zero gradi, a contatto con il suolo tenderà rapidamente a congelarsi, favorendo la formazione di una sottile patina di ghiaccio, che ricoprirà tutto, incluse strade, alberi, i tetti delle abitazioni e le campagne. Il rischio concreto di avere un importante episodio di “gelicidio” si avrà maggiormente fra le contee del sud del Minnesota, lo Iowa, l’Illinois, il Wisconsin ed il Michigan, li dove i suoli innevati riusciranno a mantenere un sottile strato di aria molto fredda e pesante (“Albedo”) che non verrà facilmente eroso dall’incombente avvezione calda, proveniente dagli stati più meridionali. Il fenomeno del “gelicidio”, entro domani, potrà investire anche importanti città, come Chicago o Milwaukee, rischiando di cagionare ingentissimi disagi alla fitta rete di trasporti. Ma problemi si potrebbero riscontrare anche alla rete elettrica nel caso in cui le piogge gelate siano più intense ed estese del previsto.

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