Ma anche in altre località di Montana, North Dakota, South Dakota, Minnesota e Wisconsin, i termometri sono tornati a scendere sotto i -25°C -30°C a bassa quota, come accadeva molto spesso negli inverni del passato, quando l’aria molto gelida proveniente dal Canada centrale per intere settimane riusciva a depositarsi sulle vallate, ai piedi del versante orientale delle Montagne Rocciose, allungando i periodi delle grandi gelate. L’aria gelida, di origine polare, ha fatto sentire i suoi effetti anche sulle coste atlantiche, con un rapido calo delle temperature e intense gelate dal Maine fino al Connecticut, con temperature largamente sotto la soglia degli zero gradi anche in riva all’oceano. Intanto ora, quello che preoccupa maggiormente sono le famose piogge di ghiaccio, note con il termine di “gelicidio”, che nelle prossime 12-24 ore potrebbero interessare l’area dei Grandi Laghi, sostituendosi alle nevicate e al gelo, causando non pochi disagi. Al momento una circolazione depressionaria, ben alimentata lungo il bordo più occidentale da diversi impulsi di aria gelida in discesa dal Canada occidentale, sta cominciando a strutturarsi nei medi e bassi strati sugli stati centro-occidentali, fra Idaho, Wyoming, Montana e North e South Dakota, con un minimo barico al suolo a ridosso del Wyoming orientale. Questa area depressionaria, in fase di ulteriore approfondimento una volta superato l’ostacolo orografico rappresentato dalle Montagne Rocciose, evolverà verso est, favorendo il richiamo, da Sud e S-SO, di masse d’aria molto più tiepide e umide che dal golfo del Messico, dal Texas e dalla Louisiana si dirigeranno verso gli USA centrali, risalendo fino all’area dei Grandi Laghi.
Meteo USA: dopo il grande gelo ora incombe il rischio “gelicidio” nell’area dei Grandi Laghi
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