Continua la moderata attività vulcanica dello Stromboli, protagonista nelle ultime ore di nuove fuoriuscite di lava sui versanti settentrionali e orientali e dal cratere di sud-est. Sull’isola sono facilmente udibili esplosioni prodotte dalla frammentazione di grandi bolle di magma, dopo che nei giorni scorsi sono stati segnalati trabocchi di lava dalla terrazza craterica verso la Sciara del Fuoco. La recente attività ha spinto l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) a promettere un nuovo rapporto più dettagliato nei prossimi giorni. Lo scorso 22 Novembre alle 14:17, lo Stromboli ha prodotto un grande segnale sismico associato ad una forte esplosione. Dopo quell’evento, fu osservato un pennacchio di vapore che si è esteso sino a 3 chilometri di altezza. L’esplosione è stata di circa 7 volte superiore ad un’esplosione media, alla quale sono seguiti 10 minuti di sismicità alta. Ad esplosioni sui crateri sommitali, si alternano vere e proprie bombe vulcaniche incandescenti ad intervalli compresi tra qualche minuto e delle ore. Questa caratteristica, denominata appunto stromboliana, si osserva anche in altri vulcani mondo. Come vedremo più avanti, lo Stromboli è quasi costantemente in eruzione, per cui questa attività, seppur superiore alla media, quasi rientra nella routine del vulcano.
Lo Stromboli infatti è uno dei vulcani più attivi al mondo ed è stato quasi continuamente in eruzione dal 1932. Poichè non si è mai fermato per gran parte degli ultimi 2000 anni e le sue eruzioni sono visibili a lunghe distanze durante la notte, è conosciuto come il “Faro del Mediterraneo“. Lo Stromboli è ampiamente conosciuto per le sue spettacolari eruzioni di fontane di roccia fusa dal suo cratere centrale, che ne fanno uno dei vulcani più visitati al mondo. Poiché queste eruzioni sono così caratteristiche e ben note, i geologi usano il termine “eruzione stromboliana” per descrivere chiaramente la simile attività eruttiva di altri vulcani. Stromboli è l’isola più a nord dell’arcipelago delle Eolie. La sua base si estende a circa 1700 metri sotto il livello del mare, e sorge ad un’altezza di 924 metri sul livello del mare. Come l’Etna, lo Stromboli rappresenta una parte dell’arco vulcanico calabro. I vulcani dell’arco calabro sono associati alla subduzione della placca africana sotto la placca tettonica eurasiatica. Stromboli è situato in un sistema di faglie, ma i meccanismi che alimentano la camera magmatica del vulcano, e il loro rapporto con il sistema di faglie, sono poco conosciuti. La sua attività è stata registrata dagli storici per oltre 1000 anni, variando da lievi degassamenti di colate di lava a violente eruzioni esplosive. I dati indicano che nel 1907 vi fu una violentissima eruzione capace di rompere le finestre nei villaggi dell’isola, mentre nel 1930 delle forti esplosioni sono state associate ad un terremoto che ha anche creato un piccolo tsunami. Un’eruzione recente è avvenuta nel 1932, ed ha continuato sostanzialmente in modo ininterrotto da allora.
Tra il 2002 ed il 2007, si sono verificati flussi di lava canalizzati fin verso mare attraverso un ripido pendio composto di lava, lapilli e scorie incandescenti che prende il nome di Sciara del Fuoco. L’isola di Stromboli è stata costruita da una serie di eruzioni di potassio ricche di basalto e andesite. Le prime eruzioni iniziarono circa 200.000 anni fa, e formarono l’ormai eroso vulcano Strombolicchio. A partire da circa 160.000 anni fa, l’isola di Stromboli cominciò a formarsi. Per i successivi 150.000 anni, colate di lava e depositi piroclastici hanno costruito uno stratovulcano, che finalmente è stato ricoperto da depositi piroclastici, frane alluvionali e colate laviche. Il periodo del vulcano Neostromboli ha visto la formazione del moderno edificio vulcanico, che ha coinvolto numerosi pendii e crolli al vertice della caldera. Le bocche eruttive attuali si trovano nella parte alta della Sciara del Fuoco, la grande cicatrice di crollo sul lato nord-ovest dell’isola formatasi circa 5.000 anni fa. Le eruzioni stromboliane sono famose per i lievi eventi esplosivi, i quali alzano periodicamente gas attraverso il condotto vulcanico riempito di magma, con esplosioni in superficie e pezzi di lava eruttati in aria. La Sciara del Fuoco rappresenta il pericolo vulcanico più grave a Stromboli. Un catastrofico collasso del settore non solo potrebbe spostare grandi volumi di materiale, ma potrebbe anche creare uno tsunami, che potrebbe causare danni molto seri nel caso in cui raggiungesse una delle altre isole dell’arcipelago delle Eolie e della costa siciliana. Nel romanzo di Jules Verne (italianizzato Giulio Verne) “Viaggio al Centro della Terra” (Voyage au Centre de la Terre), Axel e Otto Lidenbrock emergono dal loro viaggio sotterraneo proprio dal vulcano Stromboli.