Uno studio condotto da un team di ricerca coordinato dal britannico Joseph Michalski del Planetary Science Institute di Londra e pubblicato ulla rivista Nature Geoscience di questa settimana, sostiene che per cercare la vita su Marte è necessario guardare nel sottosuolo. Nel momento in cui la fotosintesi e la vita si sono evolute sulla Terra, la superficie marziana, osservano i ricercatori, è diventata estremamente inospitale, ma il sottosuolo di Marte era sufficientemente umido e potrebbe aver contenuto un habitat favorevole alla vita. Gli indizi dell’abitabilità del sottosuolo del pianeta rosso potrebbero essere conservati nei sedimenti superficiali che sono stati modificati dai fluidi che scorrevano nel sottosuolo e sgorgavano in superficie oppure dai materiali che si trovavano in profondita’ nella crosta marziana e sono stati portati in superficie dalla risalita delle acque. Questi materiali dovrebbero quindi essere, sottolineano i ricercatori, obiettivi primari per future missioni spaziali a caccia di prove di vita su Marte. I ricercatori hanno messo a punto un modello per individuare i punti dove, sul pianeta rosso, sarebbe avvenuta la risalita delle acque profonde. Un esempio di questi sedimenti, rilevano i ricercatori, si trova nel cratere McLaughlin. Del diametro di 92 chilometri e profondo 2,2 chilometri, è uno dei piu’ profondi crateri di Marte. Contiene depositi di argille ricche di magnesio, ferro e carbonati che sarebbero stati generati dalla risalita di acque sotterranee. L’esplorazione dell’abitabilità del sottosuolo marziano potrebbe inoltre fornire, rilevano gli esperti, informazioni critiche sui processi geochimici in azione nel giovanissimo Sistema Solare, compresa la Terra. Le indagini sulle origini della vita sul nostro pianeta, sottolineano gli esperti, sono infatti limitate dal cattivo stato di conservazione dei documenti geologici più antichi. Pertanto, la ricerca dei primi processi chimici che hanno fatto nascere la vita potrebbero richiedere esplorazioni all’esterno della Terra, come l’antica crosta di Marte.
Planetary Science Institute: “per cercare la vita su Marte bisogna guardare nel sottosuolo”
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