L’allarme smog scattato cinque giorni fa in Cina ha fatto emergere un gap generazionale: i giovani pedoni non escono di casa senza le speciali mascherine protettive, mentre gli anziani hanno continuato ad allenarsi nei parchi nonostante l’aria avvelenata di Pechino abbia superato in questi giorni anche di 16 volte il livello considerato sicuro dall’Organizzazione mondiale della sanita’. Funzionari e medici consigliano ai residenti, in particolare bambini e anziani, di rimanere in casa, in attesa di un miglioramento atteso nei prossimi giorni. Ma ieri le strade di Pechino erano comunque affollate di persone a piedi che portavano i cani a spasso, andavano al lavoro o facevano esercizio, spesso senza proteggersi con le speciali mascherine anti-smog, le cui vendite sono comunque esplose. Decine di anziani facevano attivita’ fisica nel piccolo parco attrezzato vicino a Baiwanzhuang Avenue (Distretto Xicheng) e nessuno era a conoscenza dei valori dell’inquinamento o indossava mascherine. “Io ho un po’ di tosse oggi, ma non intendo restare chiuso in casa o essere costretto a sopportare il fastidio di una mascherina”, ha detto Peng Fuqiang (63 anni), affezionato visitatore del parco. Come Peng, alcuni anziani intervistati sono parsi indifferenti all’inquinamento e scettici circa i problemi di salute legati allo smog e gli ammonimenti del medico. Cosi’ anche nello Xuanwu Park, situato in una zona densamente popolata di Pechino, dove una piccola folla di anziani ieri giocava a shadow boxing, faceva jogging o esercizi aerobici. Shao Xuexian, un 81enne asmatico, era l’unico con una maschera protettiva. Il personale del parco ha detto di aver visto una riduzione nel numero di ‘over 70′ negli ultimi giorni, ma c’erano comunque diversi anziani impegnati negli allenamenti nonostante lo smog. Un’indifferenza che si scontra con il comportamento dei piu’ giovani e con avvisi e lamentele su Internet. Gli abitanti ‘under 30′ di Pechino hanno reagito rapidamente al meteo smog, facendo impennare le vendite di mascherine e depuratori d’aria. “Ho ricevuto una telefonata da mia madre, che mi ha chiesto di prendere seriamente in considerazione l’idea di lasciare Pechino e trovare un lavoro a casa”, ha detto Yang Weiran, che da tre anni ha lasciato la sua casa nella provincia di Zhejiang per lavorare come ragioniere nella metropoli assediata dallo smog. Yang e’ rimasta nel suo appartamento durante il fine settimana con le finestre chiuse, mangiando take-away e snack acquistati online, e guardando fuori della finestra in attesa di miglioramenti.