L’affondo di una profonda saccatura di matrice artica sta tagliando in due, sotto il profilo meteo/climatico, gli USA, con gli stati centro-occidentali che tornano a fare i conti con il freddo e un po’ di neve, mentre l’East Coast sta affrontando il repentino aumento termico, con valori che lungo la costa atlantica, dove spira una moderata ventilazione da S-SE e Sud, molto umida e tiepida. L’interazione di queste masse d’aria, oltre ad inasprire i contrasti termici fra l’East Coast e gli USA centrali, acuiranno pure l’avvezione di vorticità positiva che si svilupperà in seno all’ampia ondulazione ciclonica che taglierà in due il nord America. Sarà proprio questa avvezione di vorticità positiva a fabbricare il nuovo potente ciclone extratropicale pronto a spingersi in direzione del Quèbec e della penisola del Labrador nelle prossime 48 ore. In queste ore il processo “baroclino”, in fase di attivazione nei medi e bassi strati, viene notevolmente approfondito dai sensibili contrasti termici che si verranno a creare fra le masse d’aria molto fredde, d’estrazione polare, che dal Canada occidentale scivoleranno fino agli USA centrali, con l’aria molto più mite e umida, di tipo sub-tropicale marittima, che dal golfo del Messico risale fino all’East Coast, raggiungendo l’est del Quèbec e l’isola di Terranova.
In queste condizioni, lungo la linea di demarcazione fra i due flussi d’aria cosi diversi fra loro (di origine polare e sub-tropicale), si genererà una sensibile intensificazione della circolazione depressionaria nei medi e bassi strati al traverso della regione dei Grandi Laghi, con il successivo isolamento di una profonda ciclogenesi, sui 985 hpa, che tenderà a muoversi verso lo stato canadese dell’Ontario, apportando una severa fase di maltempo su tutto il Middle-West, con piogge e rovesci sugli stati di nord-est, mentre intense nevicate torneranno a colpire il Minnesota, il Michigan e il Wisconsin. Nevicate che peraltro verranno accompagnate pure da venti sostenuti, a tratti intensi nell’area dei Grandi Laghi, dai quadranti occidentali. Nei bassi strati è già presente un esteso sistema frontale, che dal Michigan si estende fino alla Louisiana, attraverso un fronte freddo principale ben pronunciato, seguito da un fronte freddo secondario meno attivo, che muove verso l’Alabama, la Georgia, il Tennessee, il South e North Carolina e la Florida settentrionale, dove nelle prossime ore si attendono dei temporali molto intensi, accompagnati da grandinate e forti raffiche di vento. Nella giornata di domani la giovane ciclogenesi si sarà spostata sulla penisola del Labrador, intercettando un grosso nucleo di aria gelida in scivolamento dal Canada centrale.
Questo nucleo di aria gelida, proveniente dai territori dello Yukon (dove nei giorni scorsi si sono raggiunti i primi -50°C), spingendosi sullo stato canadese dell’Ontario, attraverso una sostenuta ventilazione da NO e O-NO, si inietterà all’interno dell’area depressionaria che verrà isolata dalla saccatura in affondo nel sud degli States. L’apporto di masse d’aria molto fredde, per non dire gelide, dalle latitudini artiche, favorirà rinvigorirà sensibilmente l’avvezione di vorticità positiva che contribuirà ad approfondire notevolmente la circolazione ciclonica, in fase di incubazione sopra l’area dei Grandi Laghi, al punto da trasformarla in una profonda “depressione-uragano” , con un minimo barico al suolo pronto a raggiungere un valore stimato di circa 955-950 hpa entro la tarda serata/notte di domani. Un minimo barico da capogiro, che oltre a rafforzare il “gradiente barico orizzontale” su tutto il Canada orientale, darà origine a intense tempeste da S-SE e SE che sferzeranno con forza l’Atlantico occidentale, l’isola di Terranova e il mare del Labrador, con venti fino a 120-130 km/h e onde alte più di 7-8 metri. Intensi e gelidi venti da O-NO e Ovest invece interesseranno gli stati dell’Ontario, la baia di Hudson, virando più da O-SO e SO all’altezza del Quèbec e della penisola del Labrador, dove le masse d’aria gelide provenienti dall’Artico canadese si scontreranno con l’aria molto più mite e umida in risalita dall’oceano Atlantico occidentale tramite impetuosi venti meridionali. I notevoli contrasti termici, fra il flusso mite pre-frontale oceanico e quello molto più freddo post-frontale, potranno dare origine ad una fitta nuvolosità che dispenserà precipitazioni intense, anche a sfogo di rovescio. Nella giornata di venerdì la nuova profonda “depressione-uragano”, con un minimo stimato sui 955 hpa, dal Quèbec si sposterà tra il mare del Labrador e l’Atlantico nord-occidentale, sfornando nuove furiose tempeste di vento che stavolta sferzeranno l’Atlantico occidentale, la Nuova Scozia, Terranova e le coste meridionali groenlandesi, che rischiano di essere investite da potenti bufere e forti mareggiate sulle coste, con onde alte anche più di 7-8 metri.