Questo nucleo di aria gelida, proveniente dai territori dello Yukon (dove nei giorni scorsi si sono raggiunti i primi -50°C), spingendosi sullo stato canadese dell’Ontario, attraverso una sostenuta ventilazione da NO e O-NO, si inietterà all’interno dell’area depressionaria che verrà isolata dalla saccatura in affondo nel sud degli States. L’apporto di masse d’aria molto fredde, per non dire gelide, dalle latitudini artiche, favorirà rinvigorirà sensibilmente l’avvezione di vorticità positiva che contribuirà ad approfondire notevolmente la circolazione ciclonica, in fase di incubazione sopra l’area dei Grandi Laghi, al punto da trasformarla in una profonda “depressione-uragano” , con un minimo barico al suolo pronto a raggiungere un valore stimato di circa 955-950 hpa entro la tarda serata/notte di domani. Un minimo barico da capogiro, che oltre a rafforzare il “gradiente barico orizzontale” su tutto il Canada orientale, darà origine a intense tempeste da S-SE e SE che sferzeranno con forza l’Atlantico occidentale, l’isola di Terranova e il mare del Labrador, con venti fino a 120-130 km/h e onde alte più di 7-8 metri. Intensi e gelidi venti da O-NO e Ovest invece interesseranno gli stati dell’Ontario, la baia di Hudson, virando più da O-SO e SO all’altezza del Quèbec e della penisola del Labrador, dove le masse d’aria gelide provenienti dall’Artico canadese si scontreranno con l’aria molto più mite e umida in risalita dall’oceano Atlantico occidentale tramite impetuosi venti meridionali. I notevoli contrasti termici, fra il flusso mite pre-frontale oceanico e quello molto più freddo post-frontale, potranno dare origine ad una fitta nuvolosità che dispenserà precipitazioni intense, anche a sfogo di rovescio. Nella giornata di venerdì la nuova profonda “depressione-uragano”, con un minimo stimato sui 955 hpa, dal Quèbec si sposterà tra il mare del Labrador e l’Atlantico nord-occidentale, sfornando nuove furiose tempeste di vento che stavolta sferzeranno l’Atlantico occidentale, la Nuova Scozia, Terranova e le coste meridionali groenlandesi, che rischiano di essere investite da potenti bufere e forti mareggiate sulle coste, con onde alte anche più di 7-8 metri.
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