L’impatto negativo degli incendi boschivi incontrollati nella foresta Amazzonica sulle specie native e vulnerabili di uccelli e’ rilevabile anche dopo dieci anni. Lo sostiene un team di ricercatori della Lancaster University che ha studiato gli effetti degli incendi boschivi sulle popolazioni di volatili in Amazzonia per scoprire che le specie piu’ colpite sono quelle specializzate a vivere esclusivamente in habitat particolari. Dieci anni dopo un incendio, infatti, i numeri di questi uccelli risultano ulteriormente ridotti nelle aree di foresta bruciate. “Abbiamo scoperto che gli incendi boschivi incontrollati nella foresta amazzonica hanno un impatto a lungo termine sulle comunita’ di uccelli locali”, ha spiegato Jos Barlow, autore della ricerca. Anche dieci anni dopo infatti gli habitat “specialisti” risultano ulteriormente ridotti”. Non si tratta di una buona notizia dato che nel corso degli ultimi decenni gli incendi in Amazzonia sono diventati molto comuni a causa della siccita’, del logging e dell’agricoltura “slash and burn” (taglio e incendio). La nuova ricerca dimostra che questa tendenza ha un effetto sulla biodiversita’ maggiore di quanto si pensasse. In passato, la maggior parte delle ricerche si sono concentrate sui primi tre anni successivi ad un incendio. La nuova indagine ha analizzato lo stato di salute delle comunita’ di uccelli uno, tre e dieci anni dopo un incendio avvenuto nella regione dell’Arapiuns che distrusse circa 1.140 chilometri quadrati di foresta. I ricercatori hanno contato le “presenze” di uccelli in quattro aree bruciate e in quattro aree illese della zona. I risultati hanno dimostrato che il numero delle specie vulnerabili nelle aree bruciate si e’ abbassato significativamente nel corso di un decennio dall’incendio. Lo studio “The responses of leaf litter ant communities to wildfires in the Brazilian Amazon: a multi-region assessment” e’ stato pubblicato sulla rivista Biodiversity and Conservation.