Nella serata di ieri, 12 Febbraio, intorno alle 19, un forte boato ha scosso gli abitanti della Sicilia orientale. In una regione altamente sismica qual è l’isola, il primo pensiero è andato inevitabilmente alla possibilità di un sisma, ma gli strumenti dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV) non hanno rilevato alcun fenomeno tellurico. Con il passare dei minuti anche le ipotesi legate ad un’esplosione nel polo industriale di Priolo o ad un intenso tuono temporalesco sono andate inesorabilmente a decadere (per ovvi motivi), sino ad arrivare alla spiegazione più plausibile: il boom sonico generato da un jet militare, ovvero il suono prodotto dall’onda d’urto generata da un oggetto quando questo si muove in un fluido con velocità superiore a quella del suono. Questi tipi di eventi, a lungo contestati da uno psichiatra palestinese che denunciava seri effetti sulla salute di bambini di Gaza, si sono verificati abbastanza regolarmente negli ultimi anni, come l’analogo evento avvenuto circa un anno fa nei cieli del Friuli Venezia Giulia, quando i residenti vennero allarmati da un fortissimo boato che scosse le abitazioni. Il rapporto del medico, tuttavia, fu smentito da alcune fonti dell’intelligence israeliana, accusandolo di assenza di credibilità scientifica e di riscontri clinici. L’ufficialità del boom sonico sulla Sicilia orientale è arrivata nella giornata di oggi grazie alla pagina Facebook “gli amici della Notizia“, specificando che l’aereo “responsabile” è partito dalla base di Ghedi 154° gruppo Diavoli Rossi per recarsi in Puglia al fine di effettuare esercitazioni ed addestramenti. Il velivolo ha superato i 1200 Km/h, in quella che è quasi una routine per i piloti addestrati a questo genere di situazioni. A seguito degli eventi sulla striscia di Gaza, questa pratica è stata condannata dalle Nazioni Unite. Puntuale la scusa del pilota: “Chiedo scusa a tutti, non era mia intenzione spaventarvi“. Scuse accettate dalla cittadinanza.