Utilizzando i dati della missione Cassini della NASA, gli scienziati stanno cercando di descrivere in modo dettagliato la formazione degli aerosol nella parte più alta dell’atmosfera di Titano. Già, perchè queste sospensioni di particelle solide o minuscole goccioline di liquido in un gas. esistono anche su altri pianeti del sistema solare. Lo scopo del nuovo studio, pubblicato questa settimana negli atti della National Academy of Sciences, è quello di prevedere il comportamento degli aerosol nell’atmosfera terrestre. La colorazione di questa parte di atmosfera di Titano sarebbe fornita dall’interazione tra la radiazione solare e le molecole di azoto e metano nella ionosfera, che crea una zuppa di ioni negativi e positivi. Le collisoni tra molecole organiche e ioni, aiutano quindi gli strati di aerosol a divenire più grandi e complessi. Più in basso nell’atmosfera, questi invece urtano e coagulano, e allo stesso tempo interagiscono con altre particelle neutre. Alla fine, formano il cuore dei processi fisici che determinano le piogge sulla superficie del satellite e i conseguenti laghi. Il documento è stato guidato da Panayotis Lavvas, uno scienziato responsabile della missione Cassini presso l’Università di Reims, in Francia. Il team ha analizzato i dati provenienti da tre strumenti di Cassini, confrontando successivamente i risultati con quelli ottenuti dalla sonda Huygens dell’ESA nella discesa attraverso l’atmosfera di Titano nel 2005, scoprendo una certa compatibilità.