La maggiore frequenza dei fenomeni meteorologici estremi è una delle conseguenze del riscaldamento globale: è quanto risulta da uno studio dell’università statunitense di Harvard. Come spiega il quotidiano spagnolo El Pais, lo studio è stato commissionato dalla Cia data l’importanza degli effetti di tali fenomeni sulla sicurezza, in settori quali la produzione di energia o le infrastrutture. Sebbene per avere certezze assolute occorrerebbe avere delle serie storiche più precise, è confermato che i casi estremi di temperatura si verificano con una frequenza cinque volte superiore, uno ogni vent’anni. Inoltre, anche l’intensità dei temporali è aumentata dato che il riscaldamento dell’atmosfera implica una maggiore capacità di immagazzinare vapore acqueo; nello stesso tempo, sono leggermente aumentati casi di siccità, mentre per i cicloni atlantici se il numero è diminuito l’intensità è invece maggiore (non vi sono fati affidabili per le tempeste nel Pacifico).