Da dove proviene il gas essenziale per la nascita di nuove stelle? La scienza fa luce sul processo

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L'ammasso aperto delle Pleiadi (M45)

I ricercatori dell’Università di Bologna, attraverso un articolo che sarà pubblicato sulle Astrophysical Journal Letters, hanno provato a spiegare da dove provenga il gas che serve a far nascere le stelle. “Il modello che abbiamo elaborato, in collaborazione con Federico Marinacci (Heidelberg) e James Binney (Oxford), predice che sono le stelle stesse a procacciarsi il nuovo gas“, afferma Filippo Fraternali, ricercatore dell’Alma Mater. Ma andiamo con ordine. Nella nostra Galassia si formano continuamente nuove stelle, ad un tasso di circa una massa solare (una stella grande quanto il Sole) ogni anno. Queste stelle, come è successo al Sole, si formano dall’addensamento di grandi nubi di gas e quindi consumano le scarse risorse di gas presenti nel disco della Via Lattea. Il processo sta andando avanti da più di dieci miliardi di anni e in tutto questo periodo la Galassia si è sempre procacciata nuovo gas per evitare che la formazione stellare si interrompesse, cosa che sta facendo ancora. Da dove prende questo gas la Galassia?

La Via Lattea

Secondo la cosmologia attuale attorno al disco della Via Lattea, come delle altre galassie, c’è una grande quantità di gas che costituisce la cosiddetta corona, una struttura molto più estesa del disco della Galassia. Il problema è che questo gas è molto caldo (circa un milione di gradi) e non può essere usato per formare stelle. Per essere utilizzato bisogna raffreddarlo e farlo cadere sul disco. Come avviene questo processo? “La formazione stellare produce un effetto di feedback nel mezzo esterno che raffredda il gas della corona e lo fa cadere sul disco“, spiega Antonio Marasco, dottorando nel gruppo del professore Fraternali. “In pratica il feedback stellare lancia del gas verso la corona, questo gas si mescola con quello della corona e riesce così a raffreddarlo e a trascinarlo con sè quando ricade sul disco. Il disco è, cioè, il frigorifero della corona e la Galassia si va in questo modo letteralmente a prendere il gas di cui ha bisogno“. “Siamo giunti a questa conclusione – proseguono Marasco e Fraternali – confrontando le previsioni del nostro modello con dei nuovi dati del Telescopio Spaziale che mostrano delle nubi di gas che stanno cadendo sul disco. Queste nubi sono il risultato dell’interazione tra il gas lanciato dal disco con quello che si trova nella corona. La nostra Galassia può continuare a nutrirsi così per vari miliardi di anni ancora“.

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