Grazie al sensibile ridimensionamento di “El Nino” sul Pacifico equatoriale la siccità si può dire scongiurata, almeno per quest’anno, sul grande bacino amazzonico. La stagione delle piogge sulla più grande foresta pluviale della Terra è ormai entrata nella sua fase clou. Nell’ultima settimana le piogge e i temporali, innescate dalla forte attività “termoconvettiva”, conseguenza dei passaggi “zenitali” (aree di massima insolazione) del sole a sud dell’equatore, hanno raggiunto la massima intensità stagionale, allargandosi all’intera regione amazzonica, con un pullulare di “Cellule temporalesche” e “Cluster” particolarmente attivi e ben alimentati dalla stessa aria calda e umida fornita dalla foresta e dai tanti acquitrini che l’interessano. Al momento il “fronte di convergenza intertropicale”, li dove si sviluppano gli intensi “Cluster temporaleschi” tipici dell’area equatoriale, si trova localizzato a ridosso degli stati brasiliani del Maranhao e Amapá, estendendosi con una estesa fascia di convergenza nei bassi strati fin verso l’Amazonas, proseguendo fino alla Colombia sud-orientale e al Peru, dove si evidenzia un vasto fronte entro il quale si sviluppano imponenti annuvolamenti cumuliformi che danno la stura a forti rovesci di pioggia e forti temporali. In questa zona, a causa del forte livellamento della pressione atmosferica e delle forti correnti ascensionali che generano i violenti “Cluster temporaleschi” tipici delle latitudini equatoriali, lungo la linea di convergenza degli Alisei, si verificano spesso estese calme di vento orizzontali (bonacce) che non fanno altro che agevolare la convenzione e la formazioni di imponenti annuvolamenti cumuliformi che danno la stura a forti acquazzoni e temporali, anche violenti.
E’ proprio la presenza di questa fascia di convergenza nei bassi strati localizzata fino al cuore dell’Amazzonia, fra umide e deboli correnti da Sud e S-SE che salgono fino allo stato dell’Amazonas e i più freschi Alisei dai quadranti orientali in sfondamento dalla costa atlantica, ad accendere la miccia temporalesca, intensificando notevolmente la convenzione. Le piogge, i rovesci e i temporali non risparmiano nessuna città e località dell’Amazzonia. Da Leticia a Santarem, da Manaus a Macapa, è un continuo via vai di “Cellule temporalesche” o più complessi sistemi “Multicellulari”, anche molto estesi, pronti a dare luogo a forti scrosci di pioggia torrenziale, accompagnata da tuoni fragorosi e intensa attività elettrica. Ma gran parte dei rovesci e dei temporali che in questi giorni stanno interessando l’area dell’Amazzonia sono da attribuire principalmente al passaggio del “fronte di convergenza intertropicale”, alla convergenza fra gli Alisei e al notevole apporto di umidità dall’Atlantico tropicale. Questi elementi, appena elencati, continueranno ad alimentare una intensa attività convettiva, soprattutto durante le ore pomeridiane e serali, favorendo la formazione di grossi sistemi temporaleschi a mesoscala che daranno luogo a forti rovesci di pioggia, anche molto intensi, con colpi di vento (“downburst”) e intensa attività elettrica.
Soprattutto grazie alla temporanea intensificazione dell’Aliseo di NE che scorre sull’Atlantico tropicale, contribuirà ad addensare molte nubi e tanta umidità all’interno del bacino amazzonico, dove le umide correnti orientali esalteranno ulteriormente l’attività convettiva e la conseguente formazione di grosse “Cellule temporalesche”, con grosse nubi cumuliformi, alte anche più di 14-16 km (quindi in grado di dare la stura a fenomeni precipitativi di forte intensità, se non addirittura occasionali grandinate). Le intense precipitazioni temporalesche e i forti rovesci determineranno anche il notevole incremento della portata dei numerosi corsi d’acqua e affluenti del più grande Rio degli Amazzoni. Specie quest’ultimo, ingrossandosi, andrà ad allagare vasti lembi della foresta pluviale amazzonica. Bisogna anche ricordare come proprio in questo periodo dell’anno, lungo il bacino amazzonico, inizia quello che possiamo considerare il periodo di massima piovosità, associata alla lenta risalita dell’ITCZ. Di conseguenza i fiumi e i migliaia di corsi d’acqua che attraversano la lussureggiante foresta pluviale dell’Amazzonia, ingrossati dalle abbondanti piogge che caratterizzeranno l’estate australe, inonderanno vasti lembi di territorio forestale, creando delle vaste paludi e immensi acquitrini che sommergono per centinaia di chilometri buona parte del bacino amazzonico, in particolare le aree più depresse e vicine ai grandi bacini idrografici, come il Rio Negro o il gigantesco Rio degli Amazzoni. Un evento assolutamente normale per la depressione amazzonica, una delle aree più umide e piovose della Terra.