Nuove informazioni fornite da una rete mondiale di sensori, ha permesso agli scienziati della NASA di perfezionare le stime in merito alle dimensioni dell’oggetto entrato ed esploso nella nostra atmosfera sopra la città di Chelyabinsk, in Russia. Le nuove dimensioni sono stimate da 15 a 17 metri e la sua massa è stata aumentata da 7.000 a 10.000 tonnellate. Inoltre, la stima per l’energia rilasciata durante l’evento è aumentata ad oltre 500 chilotoni, pari a quasi 40 volte la bomba di Hiroshima. Le nuove stime provengono dai dati raccolti da cinque stazioni ad infrasuoni situate in ogni parte del mondo, la cui prima registrazione è avvenuta in Alaska, ad oltre 6500 chilometri da Chelyabinsk. I dati inoltre, eseguiti da Peter Brown della University of Western Ontario, indicano che dall’entrata in atmosfera ella disintegrazione, la roccia spaziale ci ha impiegato 32,5 secondi. “Un evento del genere si verifica ogni 100 anni in media”, ha dichiarato Paul Chodas del Near-Earth Object Program Office al Jet Propulsion Laboratory di Pasadena, in California. “Quando si verifica un evento di questo tipo, con una palla di fuoco di queste dimensioni, ci si attende un gran numero di frammenti sino al suolo, e in questo caso probabilmente alcuni sono stati di grandi dimensioni”.
Come già riferito in altri rapporti, la traiettoria del corpo celeste è stata significativamente differente da quella dell’asteroide 2012 DA14 di 50 metri transitato in serata all’interno dell’orbita dei satelliti geostazionari. Questo suggerisce che i due eventi non siano correlati. La meteora è entrata in atmosfera ad oltre 60.000 Km/h e l’orario esatto di impatto è stato alle 4:20 (ora italiana). Nuove segnalazioni permetteranno di classificare l’evento con una maggiore prcisione, per cui la NASA fa sapere che anche questa stima deve essere considerata come preliminare, e che nei prossimi giorni verranno aggiunti ulteriori dati. L’asteroide aveva quindi dimensioni pari a 1/3 rispetto a quelle di DA14, e al momento dell’esplosione ha generato una magnitudine apparente più brillante del Sole.