Non c’era bisogno di altri studi per capire che le sostanze stupefacenti fossero dannose, ma ben venga anche questo, se può servire a disincentivare l’uso delle droghe: adesso si sa che l’uso di queste sostanze, specie nei giovani, aumenta, fino a triplicarlo, il rischio di ictus. Lo dice uno studio compiuto tra le persone di 18 e 55 anni. La ricerca è stata condotta da Alan Barber dell’Università di Auckland, in Nuova Zelanda.
Insomma, alla terapia del dolore e alle scuse che vengono usate per fumare le canne, non molto diverse da quelle che gli alcolizzati usano per giustificarne il consumo, quale l’effetto benefico del vino rosso, fanno da contrappeso perdita di memoria, allucinazioni, tachicardia, attacchi di panico, schizofrenia.
La filmografia poi non fa che strizzare un occhio, anche due, al consumo di droghe, esattamente come fino a un decennio fa faceva con il fumo. A proposito, un altro studio dimostra che fumare canne è molto più dannoso che fumare sigarette, almeno per quanto riguarda il tumore al polmone, 20 volte più frequente nei fumatori di canne.
Per quanto riguarda poi la leggenda delle droghe leggere e pesanti, la considerazione è una sola: il motivo che porta una persona a alterare la propria percezione della realtà. E se invece si vuole andare per il sottile circa la dipendenza fisica o psicologica, basti sapere che dopo una settimana quella fisica, in caso di nicotina, non esiste più. E c’è gente che passa una vita, dopo aver smesso, a stare male per una sigaretta. Se vi sembra poco…
Un’ultima cosa: chi scrive non è un salutista e considera la libertà personale un bene assoluto (a meno che mi veniate addosso “fatti” con la vostra auto), questa resta una opinione evidentemente fuorimoda. Esattamente ciò che pensano di essere orgogliosamente quelli che “tirano”.