In campo meteorologico per semplificare e schematizzare si descrive la situazione meteorologica in determinati tipi di tempo, ognuno caratterizzato da uno specifico numero. Ci può essere, per intenderci, un tempo freddo da Est, un Alta Pressione Africana, e via dicendo. Le cose ovviamente non sono sempre ben inquadrabili. Le previsioni per i prossimi giorni, a personale memoria meteo, faccio fatica ad inquadrarle in un’ottica di situazioni tipiche. Per esempio, partiamo dalla depressione che ci ha interessati. L’immagine a sinistra è eloquente e altrettanto particolare. Solitamente, mi pare, succede qualcosa di diverso: un cut -off Mediterraneo con una forma tondeggiante, il riassorbimento da parte del Vortice Polare, o comunque una scomparsa a latitudini più meridionali.
Poi, non bastasse, questa goccia fredda, per modo di dire, si separerà in due, in assenza di una forza attrattiva o repulsiva in grado di decidere in sua vece il proprio destino.
Per non parlare dell’Alta Pressione prevista sabato, protesa dalla Francia in direzione Nord-Ovest fino alla Groenlandia…potremmo perfino ribattezzarla, tanto anomala è la sua posizione e il punto da cui prende base, con un altro nome: Alta Francese?
Ma infine, e siamo a marzo, l’aria fredda polare scende con grande facilità non dalla Siberia, non dal Nord-Atlantico, ma scende placidamente e con una estensione di migliaia di chilometri sul medio Atlantico, abbordando il Portogallo.
Con queste premesse certamente teniamo presente un periodo mite, ma non aspettiamoci troppa precisione nei modelli, che potrebbero andare in tilt come e più di noi, se poco abituati a considerare situazioni del genere. Tra l’altro, l’aria fredda è ancora tanta in giro per il nostro Emisfero, e sembra molto più rilassata, pronta a scendere con grande nonchalance in qualunque momento, forse proprio nella seconda decade di marzo. Sarà così?