Il primo febbraio del 2003, esattamente 10 anni fa, lo space Shuttle Columbia si disintegrava rientrando nell’atmosfera dopo 15 giorni in orbita. La navetta andò completamente distrutta e i 7 uomini dell’equipaggio, il comandante Rick Husband, il pilota William McCool, gli specialisti Ilan Ramon, primo astronauta israeliano della storia, Laurel Clarck, Michael Anderson, David Brown e Kalpana Chawla, morirono nell’incidente. La commissione d’inchiesta, esaminando le riprese del lancio, accertò che l’incidente fu causato dall’impatto di frammenti di schiuma isolante, staccatisi dal rivestimento del serbatoio esterno, con lo schermo protettivo del bordo d’attacco dell’ala e con alcune piastrelle isolanti dello scudo termico dello shuttle. A causa dei danni, il plasma incandescente causato dall’attrito con l’atmosfera che avvolge lo Shuttle nella fase di rientro, penetrò all’interno della navetta liquefacendone, di fatto, la struttura portante e causando l’esplosione fatale. La Nasa ha scelto il 1 febbraio 2013 come giorno della memoria, con una commemorazione ufficiale per ricordare tutte le vittime dell’esplorazione umana dello spazio.