E’ storia di questi giorni il ritrovamento della tesi di Laurea del Presidente Pertini, che si riteneva perduta nell’alluvione di Firenze. Una tragedia doppia, perché colpi non solo le persone, ma una delle città più ricche di storia quali Firenze, cui seguì poi una stroardinaria gara di solidarietà fra i givoani dell’epoca, un epoca molto particolare, quella degli anni ’60, per salvare il salvabile anche da questo punto di vista. Furono chiamati “gli angeli del fango”.L’alluvione colpì non solo la città ma tutto il bacino dell’Arno, il fiume che bagna il capoluogo, la mattina del 4 novembre 1966. Sommersi furono alcuni quartieri e anche diversi centri del Casentino e dalla Val d’Arno, in provincia di Arezzo, a monte e a valle della città.
L’alluvione fu causata dalla quantità di precipitazioni concentrate in meno di 24 ore, quasi 200 mm nella zona di Firenze, con la portata del fiume che si portò fino a 4500 metri cubi d’acqua al secondo su Firenze. La sera precedente, inoltre, la temperatura salì a 5°C, e questo causo lo scioglimento della neve presente sulle montagne. Il fiume Arno, tra l’altro, non rientrava in quelli considerati a rischio, e nonc’erano argini particolari che in pochi punti.
Le perdite umane furono 17 nella città e altre 17 nella provincia. Quelle al patrimonio artistico ingenti. come per gli Uffizi e la Biblioteca Centrale.
Un grande merito nell’opera di sensibilizzazione si dovette ad un documentario realizzato dal regista Zeffirelli, che comprendeva un appello in italiano dell’attore Richard Burton. Giunsero così presto nel capoluogo toscano i primi aiuti, per una volta sia dagli USA che ufficiali dall’Unione Sovietica, cosa piuttosto inusuale all’epoca.