Analisi della riduzione dello strato di ozono sopra l’Artico del 2011

MeteoWeb
Credit: NASA - Goddard

Nel corso del 2011 le basse temperature, il cloro, e un’atmosfera particolarmente stagnante, causarono l’assottigliamento dello strato di ozono sopra l’Artico. Questa perdita non è da confondere tuttavia con il più famoso “buco dell’ozono” sopra l’Antartide ridotto dopo l’eliminazione dei clorofluorocarburi (CFC), composti organici appartenente alla più ampia classe degli alogenuri alchilici che interagiscono con le molecole di ozono nell’atmosfera. E’ risaputo che la presenza di questo strato di ozono è di fondamentale importanza per la salute umana, in quanto blocca i raggi ultravioletti provenienti dal Sole e ne limita malattie come il cancro. La riduzione dell’ozono artico, però, non è così grave come quella in Antartide. Nel periodo natalizio al Polo Sud il Sole non tramonta mai, determinando una confluenza di giornate fredde e soleggiate in atmosfera. In queste condizioni in cloro da CFC corrode le molecole di ozono, determinando un calo della concentrazione, che nel 2011 arrivò sino al 20%. Nell’emisfero nord invece il Sole riappare nel periodo primaverile, quando le temperature iniziano a riscaldarsi, quindi le condizioni sono opposte. Secondo il ricercatore Susan Strahan, uno scienziato atmosferico del Goddard Space Flight Center della NASA, “il 2011 è stato molto atipico”. “In oltre 30 anni di dati satellitari – afferma – non si erano mai verificate situazioni analoghe”.

Utilizzando simulazioni atmosferiche, Strahan e i suoi colleghi hanno scoperto che un mix di freddo, cloro e un insolito forte vortice polare, ne ha causato l’assottigliamento. Nel 2011, l’atmosfera era insolitamente tranquilla, permettendo al vortice artico di rimanere inalterato fino a primavera, quando generalmente comincia a dissolversi. “La ricomparsa del Sole nel mese di Marzo, mentre i valori termici erano ancora particolarmente freddi, ha creato le condizioni sin qui citate”, dicono i ricercatori sul Journal of Geophysical ResearchAtmospheres. I livelli di ozono artico nel 2011 erano al livello più basso mai registrato da quando esistono rilevazioni sistematiche, ma erano significativamente superiori a quelli antartici. Strahan e il suo team ha calcolato che due terzi del diradamento è stato causato da una combinazione di cloro e freddo estremo. Il restante terzo è stato causato dal clima stranamente tranquillo, che ha impedito ad altre molecole di ozono di muoversi per colmare il divario. Lo strato di ozono sopra l’Artico è tornato alla normalità nel mese di Aprile 2011 e risulta improbabile che tale assottigliamento si possa verificare nuovamente, in quanto le condizioni meteorologiche erano così anomale che non è facile che si ripetano. Inoltre i livelli di CFC in atmosfera continuano tutt’oggi a calare.

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