Al di là degli scherzi, è bene ricordare che la previsione del tempo ha in sé qualcosa di incerto. Qualsiasi cosa che non riguardi il passato è incerta, tantopiù il tempo, i cui meccanismi sono molto complessi. Innanzitutto, ma non voglio farla lunga su questo concetto ben conosciuto, c’è il fatto che l’andamento del tempo segue un principio di caoticità. Significa che se consideriamo lo stato del tempo in un certo momento siamo in grado di predire che tempo farà, ma in qualunque momento la linearità che abbiamo cercato di prevedere si può rompere. Per fare un esempio, è come lanciare una biglia su un terreno liscio. Sappiamo dove andrà, ma non sappiamo dove e quando troverà un sassolino, unìasperità, un pendio, qualsiasi cosa che la faccia deviare da quella prevedibilità che i nostri modelli avevano identificato.
I modelli, appunto. Un modello non è altro che la previsione di come le variabili atmosferiche cambieranno nel tempo, partendo dalla conoscenza del presente, cioé con l’ausilio dei tantissimi (ma non abbastanza) sensori sparsi per il pianeta. Si basano su semplificazioni enormi della complessità atmosferica, perché non possiamo considerare tutti i fenomeni che accadono: non siamo in grado di farlo, non abbiamo la potenza di calcolo necessaria e non conosciamo un metodo matematico per tener conto di tutte le variabili e risolvere le equazioni perfettamente. Per questo motivo chiamiamo le equazioni “senza soluzione numerica”. Esattamente. Non le sappiamo risolvere, ma solo approssimare. Un pò come dire che 2+2, in meteorologia fa circa 4. Sempre che la biglia non prenda un sasso e non ci salti in testa.
Ecco, adesso sapete la verità. Ma la verità più vera è che chi vi dice con certezza che tempo ci sarà con la precisione di un metro fra una settimana, vi sta dicendo una bugia.
