La cosa interessante nelle popolazioni che vivono in montagna dovrebbe essere relativo a una risposta alle condizioni caratteristiche, o che sono state caratteristiche per migliaia di anni: scarsa varietà di cibo, temperature medie basse, isolamento, forte radiazione solare.
Ecco le caratteristiche classiche di queste popolazioni: bassa statura per diminuire la superficie di dispersione del calore. Altri caratteri quali: torace voluminoso, aumento della frequenza cardiaca, policitemia (aumento dei globuli rossi, condizione che si verifica temporaneamente in chiunque vada in alta montagna), aumento della frequenza respiratoria e della ventilazione polmonare sono tutti imputabili alla carenza di ossigeno e quindi ai meccanismi atti a compensare questa variazione della pressione parziale di ossigeno, ossia, la diminuzione relativa nei confronti del complesso dei gas atmosferici.
La pelle risulta scura, ovviamente per sopperire alla forte radiazione, e così il colore degli occhi.
Le condizioni di vita più dure hanno selezionato soggetti obiettivamente più resistenti. In questo senso è vero che le persone che abitano in montagna sono più sane. In particolare risulta minore l’incidenza di ipertensione e malattie cardiovascolari.
L’adattamento dei popoli di montagna
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