Il Giappone oggi si e’ fermato per un minuto, esattamente alle 14,46 locali, nel ricordo dei circa 20 mila tra morti e dispersi provocati dal terremoto, del successivo tsunami e della catastrofe nucleare dell’impianto di Fukushima. Nel Paese sono state celebrate molte cerimonie, in particolare nella capitale (che dista 220 km da dove e’ avvenuto il disastro) e’ stata organizzata una commemorazione alla presenza delle massime autorita’, dall’Imperatore Akihito al Primo ministro Shinzo Abe. Venerdi’ 11 marzo 2011, alle 14.46 locali appunto, il Giappone fu scosso da un terremoto di magnitudo 9 a largo dell’Oceano Pacifico, a poche decine di chilometri dalla costa nord-orientale dell’isola principale di Honshu. Meno di un’ora dopo una gigantesca onda superiore a 20 metri di altezza ha colpito la costa della regione di Tohoku (nord-est), distruggendo tutto cio’ che ha trovato nel suo percorso. Il bilancio ufficiale del disastro sono 15.880 morti, 2.694 dispersi e oltre 2.300 morti a causa del peggioramento delle loro condizioni di vita. Ancora oggi, due anni dopo, i subacquei continuano la ricerca dei corpi nei fondali al largo delle coste colpite dal maremoto, mentre sulla terra ferma continua la ricostruzione. Molto e’ gia’ stato fatto, ma oggi piu’ di 315 mila persone vivono in alloggi temporanei.