In questi giorni, causa la presenza di una linea di confluenza venti nei bassi strati e un “Wind Shear” significativo alle alte quote, enormi sistemi temporaleschi, a carattere “Multicellulare”, e grossi “Cluster” si sono sviluppati fra l’Amazzonia colombiana e peruviana, apportandovi abbondanti precipitazioni che hanno assunto carattere torrenziale a ridosso dei primi contrafforti montuosi delle Ande orientali, li dove la rigogliosa e impenetrabile foresta pluviale si arrampica oltre i 2000-2500 metri di altezza. Proprio a ridosso della Cordigliera andina e sulle Ande peruviane, i forti moti ascensionali messi in moto dall’intenso riscaldamento diurno vengono agevolati dalle locali forzature orografiche, le quali aiutano le masse d’aria calde e umide preesistenti nei fondovalle a ascendere, in modo anche turbolento, verso l’alto, creando l’ambiente adatto per la creazione degli imponenti cumulonembi temporaleschi (le “torri di vapore”) che danno origine ai forti rovesci di pioggia e ai temporali, anche di forte intensità. Alcuni di questi imponenti sistemi convettivi a mesoscala hanno raggiunto delle dimensioni spaziali davvero notevoli, arrivando ad inglobare l’intero nord-est del Peru e la Colombia orientale, con cumulonembi impressionanti, la cui sommità ghiacciata superava i 15-16 km di altezza (a confronto l’Everest sembra una piccola collina). Prima di dissiparsi in un enorme ammasso di altocumuli e nubi cirriformi nell’alta troposfera, derivate dallo smembramento delle sommità ghiacciate dei cumulonembi una volta esauriti i forti moti convettivi che li hanno alimentati, i resti di questi sistemi temporaleschi, agganciati in quota dalle sostenute correnti orientali, hanno superato le vette delle Ande raggiungendo le coste pacifiche dell’Ecuador e del Peru.
Il Rio degli Amazzoni è già in piena: sull’umido bacino amazzonico sta per iniziare la più grande inondazione osservata sul pianeta
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