L’attacco spam di Cyberbunker in corso nel mondo non ha finora “colpito direttamente alcun server italiano”. Lo ha affermato Spamhaus, la Ong nel mirino dell’assalto, rispondendo a una domanda dell’AGI sulle ricadute della cyberguerra che sta indebolendo le infrastrutture del web. “Tuttavia”, ha spiegato Natale Maria Bianchi dello Spamhaus Team, “qualora l’attacco avesse avuto successo nel colpire la nostra infrastruttura di distribuzione dati mettendola fuori uso, certamente una grande frazione di utenti italiani avrebbe osservato un aumento dello spam in arrivo e quindi sarebbe stato colpito in modo indiretto, anche se non devastante come e’ stato per utenti in altre parti del mondo che utilizzavano risorse in reti direttamente colpite”.”La distribuzione dati”, ha aggiunto il responsabile dello Spamhaus Team, “non e’ stata colpita e ha continuato a funzionare ininterrottamente e c’e’ stato un impatto solo sul sito (www.spamhaus.org) e sulla nostra posta che sono rimasti inoperativi fino alla messa in opera delle misure di mitigazione. Oggi sinora la situazione e’ stata tranquilla, ma restiamo ovviamente in uno stato di allerta assumendo che qualunque elemento dell’infastruttura possa essere nuovamente attaccato.