Alle 13:09 (ora italiana), un asteroide delle dimensioni di circa 100 metri, raggiungerà il massimo avvicinamento alla Terra. L’evento, non rilevabile con piccoli strumenti, si è reso visibile dall’Europa nel corso della scorsa notte, determinando uno dei tanti passaggi che avvengono nei pressi del nostro pianeta. 2013 ET, come è stato ribattezzato dagli scopritori, è soltanto l’ultimo asteroide ad essere stato individuato, e transiterà a circa 975 mila chilometri dalla Terra. Una distanza di tutta sicurezza considerando che 2012 DA14 lo scorso mese di Febbraio è transitato ad appena 27 mila chilometri, all’interno dell’orbita dei satelliti geostazionari. A rendere inquietante la notizia di questo passaggio non è tanto la distanza del corpo, pari a due volte e mezzo la distanza che ci separa dalla nostra Luna, quanto il fatto che sia stato scoperto soltanto nei giorni scorsi.
La maggior parte degli asteroidi orbita tra Marte e Giove, nella cosiddetta fascia principale, che si trova ad oltre due volte e mezzo la distanza della Terra dal Sole. Essa contiene innumerevoli corpi rocciosi delle più svariate dimensioni. Gran parte di essi sono relativamente piccoli, delle dimensioni di massi e sino a qualche centinaio di metri di diametro, altri sono significativamente più grandi: secondo Andrea Milani dell’università di Pisa e responsabile del gruppo di ricerca NeoDyS, specializzato nel calcolare le orbite degli asteroidi, “attualmente conosciamo nemmeno l’1% degli oggetti potenzialmente pericolosi che potrebbero intersecare l’orbita del nostro pianeta”. Attualmente manca un sistema di sorveglianza efficace per individuare i corpi più piccoli che si avvicinano alla Terra. Persino gli oggetti delle dimensioni di 2012 DA14, di cui tanto abbiamo sentito parlare nei mesi scorsi, sono quasi sconosciuti. A differenza dell’asteroide di 17 metri che ha causato circa 1500 feriti, tra cui tanti bambini, questa volta il passaggio di 2013 ET sarà assolutamente innocuo. Sperando di non dover fare affidamento ancora per molto alla fortuna.