Ma dal 2005 al 2012 la tendenza dell’andamento termico globale, nonostante delle brevi impennate nei periodi estivi, ha fatto segnare una lieve diminuzione. Tale flessione, ancora poco considerevole ad essere onesti, può essere imputata ai vari episodi di “La Niña” che si sono prodotti sul bacino del Pacifico, con un conseguente raffreddamento delle acque superficiali oceaniche. “La Niña”, soprattutto nel periodo compreso fra il 2005 ed il 2012, persistendo per un periodo abbastanza lungo, ha contribuito a far abbassare, o meglio ad ammorbidire l’impennata termica che ha preso un grande slancio dopo il furioso “El Niño” del 1998. Si tratta di considerazioni che devono aiutarci a riflettere. Del resto ormai è assodato che ciclicamente, ogni 10-15 anni, la temperatura media globale può subire dei cambiamenti significativi, derivati sia dall’attività solare, dal susseguirsi delle fasi di “El Niño” e “La Niña” e in minima parte persino dalle ceneri sprigionate nell’atmosfera terrestre dalle intense eruzioni vulcaniche. Proprio su questo ultimo punto vogliamo mettere in evidenza un recentissimo studio, pubblicato in queste settimana dal Geophysical Research Letters, dove pare che la polvere nella stratosfera è aumentata del 4 – 10% a partire dal 2000. Questo significativo aumento sarebbe stato generato dalle intense eruzioni vulcaniche che negli ultimi 10 anni si sono registrate sulla Terra, fra Africa, Asia e sud-America.
L’aumento delle ceneri vulcaniche nella troposfera sta rallentando il “Global Warming”?
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