Le mareggiate da scirocco che nelle ultime ore hanno colpito i litorali del cagliaritano, del messinese ionico, del reggino, del catanzarese e parte della costa salentina esposta ai marosi provenienti da S-SE, hanno purtroppo creato dei danni, amplificando il fenomeno dell’erosione, che quasi ogni anno si mangia chilometri di spiagge. Il fenomeno è tornato nuovamente alla ribalta, soprattutto lungo la costa messinese e su quella del reggino ionico, dove molti tratti di spiaggia rischiano di scomparire, pregiudicando la tenuta di diverse infrastrutture e in qualche caso persino di interi centri abitati, ridossati alla linea di costa. La mareggiata che nella serata di ieri si è abbattuta sulle coste della Sicilia orientale e della Calabria ionica, con l’irrompere di onde di “mare vivo” da SE alte più di 3.0-4.0 metri, ha decurtato circa 15-20 metri di battigia. In alcuni casi però, come a ridosso dei litorali della zona a sud di Messina, nel tratto a nord dell’approdo di Tremestieri, in poche ore sono spariti circa 20-25 metri di spiaggia, tanto che li dove prima esisteva una ampia spiaggia di sabbia e ghiaia (le tipiche spiagge della costa messinese) ora c’è il mare che rompe il moto ondoso, trascinando via un enorme mole di detriti e materiale sabbioso che tende ad andare alla deriva, secondo la spinta delle correnti marine prevalenti. Tutto il sedimento che verrà spinto su fondali profondi 10-15 metri non ritornerà più indietro. Purtroppo quello dell’erosione è un fenomeno che affligge la quasi totalità delle coste italiane, ma non solo. Recenti studi hanno messo in evidenza come solo il 30 % delle coste italiane risulta immune all’erosione, una cifra troppo piccola. Il resto dei litorali soffre maledettamente il fenomeno che rischia di compromettere le bellezze paesaggistiche uniche del nostro paese. Bisogna però considerare che quello dell’erosione delle coste è un fenomeno che ha delle origini prettamente naturali.
Le mareggiate portate dallo scirocco hanno inasprito il fenomeno dell’erosione costiera, le situazioni più critiche sul messinese e reggino
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