Si sa, molti animali sembrano sentire il tempo che cambia. La cosa è abbastanza naturale, dato che per selezione naturale possono essere stati scelti gli individui più sensibili a parametri quali umidità, vento, freddo, insomma a qualcosa che, senza andare nel paranormale o doverci rivolgere a una marmotta (come negli USA) per fare previsioni, aiuta la sopravvivenza della specie.
Ma si può fare lo stesso discorso per le piante? In realtà la maggior parte dei proverbi in cui si nominano le piante non corrispondono a un comportamento delle piante che è indice di un tempo che sta per venire, ma è semplicemente una conseguenza del periodo. Per esempio, il detto “fave in fiore, acqua a tutte l’ore” non significa che la fava sente l’arrivo della pioggia e lo manifesta fiorendo, ma più semplicemente che, fiorendo in primavera, è facile che piova. A questo punto potremmo dire con maggior ragione che sia la pioggia che prevede la fioritura della fava!
In realtà le uniche reazioni che sembrano poter essere messe in relazione al tempo sono la quantità di luce e l’umidità, che possono far variare l’apertura dei fiori (e altre reazioni minori). Insomma, decisamente troppo poco, per quel che ne sappiamo, per dire che le piante prevedono il tempo.
Ma non è detta l’ultima parola. Il fatto che non parlino, non significa che non abbiano una forma di comunicazione molto evoluta, fatta di segnali biochimici, che sono un campo di studio particolarmente interessante, magari anche per i momenti in cui i meteorologi vanno in crisi