L’analisi di un campione di roccia prelevato dal rover Curiosity della NASA, ha mostrato che anticamente il suolo marziano avrebbe potuto sostenere la vita. Gli scienziati hanno infatti identificato zolfo, azoto, idrogeno, ossigeno, fosforo e carbonio – alcuni degli ingredienti chimici fondamentali per la vita – dopo che il rover ha perforato una roccia sedimentaria nei pressi del letto di un antico torrente nel cratere Gale. “Una questione fondamentale per questa missione è se Marte avrebbe potuto sostenere un ambiente abitabile“, ha detto Michael Meyer, scienziato di punta del programma di esplorazione su Marte della NASA presso la sede dell’agenzia a Washington. “Da quello che sappiamo ora, la risposta è sì.” Indizi di questo ambiente abitabile provengono dai dati restituiti dalle analisi dei campioni del rover, che indicano Yellowknife Bay come un’area che avrebbe potuto fornire l’energia chimica per la vita microbica.
Il 20 per cento della composizione di questo campione contiene minerali argillosi, prodotti dalla reazione di acqua relativamente fresca e minerali ignei, come l’olivina, presente nel sedimento. Questa reazione può aver luogo all’interno del deposito sedimentario durante il trasporto, o nella regione di origine del sedimento stesso. La presenza di solfato di calcio con l’argilla suggerisce la presenza di suolo neutro o leggermente alcalino. “La gamma di ingredienti chimici che abbiamo identificato nel campione è impressionante, e suggerisce abbinamenti come solfati e solfuri che indicano una possibile fonte di energia chimica per i microrganismi,” ha detto Paul Mahaffy, ricercatore al Goddard Space Flight Center di Greenbelt, nel Maryland. I ricercatori hanno intenzione di lavorare in quest’area per molte settimane, prima di cominciare il lungo viaggio verso la collina centrale del cratere: il monte Sharp. Il rover Curiosity sarà sicuramente in grado di fornire ulteriori scoperte scientifiche nei prossimi mesi.