Previsioni Meteo, Giuliacci-shock: “l’inverno non è finito, altre irruzioni di freddo fino ad aprile”

MeteoWeb

Le previsioni del tempo, ad oggi, non si possono spingere oltre i 15 giorni, però qualche indicazione sulla probabile evoluzione del tempo per i periodi successivi “si può dedurre da quelle eventuali anomalie in atto nella atmosfera credibilmente persistenti più di 15 giorni“: lo scrive il noto meteorologo Mario Giuliacci (foto) sul suo sito internet, MeteoGiuliacci.it dove il famoso meteo-man televisivo illustra le attuali condizioni sinottiche nell’emisfero settentrionale spiegando che il vortice polare stenta ancora a ricompattarsi alimentando la possibilità di nuove ondate di aria fredda verso il Mediterraneo nelle prossime settimane.

L’ultima incursione polare – scrive Giuliacciè quella che nei giorni appena passati appena passati ha raggiunto l’Europa centro-occidentale  e l’Italia. Un’altra ondata moderata ondata di freddo sull’Italia potrebbe verificarsi alla vigilia di Pasqua, dal  27 al 29 marzo,  quando  l’Italia verrà appunto raggiunta raggiunta  ancora da un lobo del vortice polare. Fin quando il vortice polare  stratosferico non avrà rimarginato le sue ferite fino a riunire tutti gli spezzoni entro il circolo polare (cosa che richiede qualche settimana) saremo dunque esposti al rischio a rapide ma breve incursioni di aria  polare. Per di più il vortice polare rimarrà ancora splittato verso l’Europa e quindi eventuali incursioni di aria polare sono più probabili sul nostro continente che sul resto dell’Emisfero Nord“.

Giuliacci vede, inoltre, nel notevole innevamento del suolo nell’emisfero Nord (addirittura nel Canada è l’innevamento  è il più elevato degli ultimi 47 anni), un altro elemento che può favorire quel “un fiume super veloce di aria (corrente  a getto polare) la quale appunta è il margine estremo del vasto lago di aria fredda che ricopre l’emisfero Nord dalla medie latitudine fino al polo. Siccome la posizione attuale della corrente a getto polare è più meridionale rispetto alla norma, aumenta allora la probabilità che una o più delle sue numerose ondulazioni verso sud (e relativa aria polare trascinata con sé) possano raggiungere anche l’Italia possano raggiunger anche l’Italia. E questo finché resterà elevato innevamento nell’emisfero Nord ovvero almeno fino alla prima quindicina di aprile circa“.

Del resto nel corso degli ultimi 20 anni il mese di aprile – spiega ancora Giuliacci – è stato spesso gettonato da ondate di freddo, con nevicate anche in pianura:

  • 17 aprile 1991 neve in Emilia, Romagna, Lombardia (neve addirittura a Milano);
  • 15 aprile del 1995 neve fino a bassa quota sull’Italia centrale;
  • 21-22 aprile del 1997 neve fino a bassa quota sull’Appennino centro-settentrionale;
  • 7 aprile 2003  neve sulle regioni di nordest e del Medio-basso Adriatico. In particolare nevicò a Venezia,  Vicenza, Brescia, Bologna, Ancona, Campobasso, Pescara (qualche fiocco anche a  Milano);
  • 11 aprile 2012 neve a Cuneo.
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