In queste condizioni il “getto polare”, divenendo sempre meno intenso, mantiene un andamento abbastanza ondulato, con lo sviluppo di importanti onde troposferiche, note come “onde di Rossby”, estese per centinaia di miglia, le quali tendono a muoversi progressivamente da ovest verso est, condizionando l’andamento meteo/climatico fra America settentrionale, Europa e Asia centro-settentrionale. Sono proprio queste ampie ondulazioni, prodotte da un sensibile rallentamento di velocità del ramo principale del “getto polare”, a produrre queste frequenti ondate di freddo fra Stati Uniti centro-orientali, Europa e Asia orientale. Se da una parte le ondulazioni troposferiche riescono a costruire grandi “blocking” (anticicloni di blocco distesi lungo i meridiani che fanno da barriera al flusso delle correnti occidentali), specie tra nord Pacifico e Atlantico settentrionale, capaci di riversare importanti ondate di freddo verso le medie latitudini. Dall’altra (lungo i bordi occidentali di questi anticicloni di blocco, preferibilmente posizioni in mezzo gli oceani) si innescano imponenti avvezioni di aria decisamente più mite e umida che risalgono fino alle latitudini sub-polari, generando brusche scaldate, con flussi di aria molto mite che arrivano a convergere fin sul mar Glaciale Artico, destabilizzando dall’interno il vortice polare troposferico, che si smembra in più “lobi” (vortici depressionari colmi di aria molto gelida a tutte le quote) pronti ad andare alla deriva verso latitudini più meridionali (influenzando da vicino le condizioni meteorologiche sulle medie latitudini con frequenti ondate di freddo). Queste dinamiche innescano una sorta di circolo vizioso, all’origine di questa severa recrudescenza dell’inverno lungo le medie latitudini, mentre sulla regione artica (oltre il circolo polare) la convergenza di masse d’aria decisamente più miti dalle latitudini sub-tropicali, che cavalcano il bordo ascendente delle famose “onde di Rossby” (particolarmente slanciate sopra gli oceani), in lenta evoluzione da ovest verso est, depone a favore per un pattern atmosferico anticiclonico che mantiene il campo termico su valori ben al di sopra della norma per il periodo.
Severa recrudescenza invernale fra Europa e nord-America, tutta colpa del crollo dell’indice “AO” (“oscillazione artica)?
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