Nella serata del 25 Aprile, a partire dalle 21:54, un’eclissi parziale di Luna interesserà l’Africa, l’Asia, l’Australia e l’Europa, Italia compresa. Tempo permettendo, il bordo settentrionale del nostro unico satellite naturale si oscurerà a causa dell’entrata nel cono d’ombra terrestre. Il culmine del fenomeno avverrà alle 22:07, quando la Luna starà viaggiando a metà strada nella sua orbita intorno alla Terra formando una linea retta con il nostro pianeta ed il Sole. ”Anche se sarà una eclissi parziale, in ogni caso vale la pena vederla perchè, tempo permettendo, si riuscirà lo stesso a scorgere il bordo lunare più prossimo all’ombra della Terra oscurarsi” osserva l’astrofisico Gianluca Masi, curatore scientifico del Planetario di Roma e responsabile del Virtual Telescope. Sarà la seconda più breve eclissi parziale di Luna del XXI secolo, seconda soltanto a quella del 29 Settembre 2042 che avrà una durata di soli 12 minuti, con un massimo di parzialità dello 0,3%. Quella del 25 Aprile sarà una delle quattro eclissi lunari di breve durata presso il nodo ascendente dell’orbita lunare, e la prima delle tre previste per il 2013. A pochi gradi dal disco lunare sarà presente un puntino luminoso di facile individuazione: il pianeta Saturno. Il gigante con gli anelli svelerà i suoi segreti soltanto attraverso l’ausilio di un telescopio, ma contribuirà a rendere più bella la visione dell’evento anche ad occhio nudo. L’osservazione dell’eclissi non obbliga l’utilizzo di grossi strumenti. Già ad occhio nudo, parte del disco lunare andrà pian piano oscurandosi, permettendo la visione anche da aree antropizzate.
Nel corso della storia, le eclissi hanno ispirato timori e presagi di sventure, specie negli eventi in cui la Luna assumeva una colorazione rosso sangue. La scarsa comprensione del fenomeno attribuiva questi eventi agli Dei, attraverso i quali gli astronomi-indovini emettevano varie profezie. Con l’avvento della scienza queste credenze sono andate scemando, e attraverso le leggi della meccanica celeste siamo in grado di sapere cosa avviene a livello orbitale. La scoperta di nuove leggi e il progredire della scienza, tuttavia, non hanno levato il giusto fascino ad un evento celeste già contemplato dai nostri antenati. L’osservazione diretta di un’eclissi trasmette un’emozione che nessuna fotografia può restituire appieno. Chi dice il contrario non ha mai osservato sotto un cielo scuro o non ha capito che l’osservazione è anche poesia.