I laghi di lava rappresentano caratteristiche vulcaniche estremamente rare, e tra questi non si può non citare quello più remoto, posto all’interno del cratere del monte Erebus, sull’isola di Ross, in Antartide. La sua posizione permette di monitorarlo esclusivamente da satellite, a meno che le condizioni meteorologiche e climatiche non permettano ad una squadra di raggiungerne la vetta, posta a 3794 metri di quota sul livello del mare. L’inverno australe sta cominciando a farsi sentire sul monte Erebus, ma nella scorsa settimana una squadra di geologi è riuscita ad avventurarsi in quello sperduto angolo di mondo, rilevando qualcosa che li ha lasciati sbalorditi.
E PUR SI MUOVE! – Il giorno di pasquetta, il dottor Julian Bashir, dell’US Antarctic Survey, in compagnia della sua squadra, è sceso lungo il pendio del lago di lava, udendo strani suoni emanati dal cratere. Non appena il vento ha spostato parte della nube di vapore e di gas vulcanici, il team ha notato con grande stupore qualcosa che realmente si muoveva sul lago di lava. Si è a lungo pensato che la vita sia nata attorno a bocche laviche attive, un’evidenza confermata dal fatto che molte forme di vita batteriche vivono nei caldissimi sfoghi della caldera di Yellowstone. Tuttavia, sino al 1 Aprile, intorno ad un ambiente come il lago di lava dell’Erebus non era mai stata documentato nulla di simile. E non è un caso visto le condizioni ostili a cui le eventuali forme di vita devono far fronte. A causa delle condizioni meteorologiche avverse, il team è riuscito a scattare soltanto un paio di foto prima di dover abbandonare forzatamente il luogo, ma se ciò che hanno visto gli scienziati dovesse corrispondere a realtà, la nostra comprensione di come la vita sia nata sul nostro pianeta, e su altri pianeti nel sistema solare, potrebbe essere modificata per sempre.