Si pensa, e spesso è così, che sia la femmina a dare la maggior parte di cure alla prole. Comunque sia, ogni comportamento in natura è giustificato dalla miglior soluzione per i problemi di sopravvivenza, in primis della prole. In natura ci sono due strategie: la messa al mondo di molti piccoli, dando a ciascuno meno cure, oppure, come accade in genere per i mammiferi, mettendo al mondo meno piccoli, ma dedicando molte cure ed energie a loro, con maggiore protezione e quindi maggiore possibilità di sopravvivenza.
Comuqnue sia, il papà migliore del mondo potrebbe essere considerato il pinguino imperatore, che, nelle colonie del Polo Sud, custodisce l’unico prezioso uovo che la femmina depone, attendendo nella notte antartica per ben 65 giorni e notti di gelo il ritorno della futura mamma che è andata a cercare il cibo in una lotta contro il tempo, la fame e la fatica.
Il pinguino Imperatore è alto fino a un metro e oltre ed è l’unica specie di pinguino che usa questa tattica, mentre gli altri si alternano nella cova.
Non solo, è anche in grado di riconoscere il piccolo appena nato fra migliaia di altri. Tra l’altro si sa che i pinguini usano frequenze diverse per diverse esigenze di comunicazione, riconoscendosi fino a un chilometro di distanza.