Il 25 Aprile un’eclissi parziale di Luna sarà visibile anche dall’Italia: dettagli e didattica dell’evento

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Un'eclissi di Luna

Il prossimo 25 Aprile 2013, un’eclissi parziale di Luna si renderà visibile dall’Africa, dall’Asia, dall’Australia e dall’Europa. Potrà essere osservata anche dall’Italia, anche se con una magnitudine molto ridotta e a rendere l’osservazione ancora più interessante, sarà la presenza del pianeta Saturno a pochi gradi dal nostro satellite naturale. Il picco massimo di oscuramento avverrà alle 22:07, quando la Luna starà viaggiando a metà strada nella sua orbita intorno alla Terra formando una linea retta con il nostro pianeta ed il Sole. Soltanto una piccola parte della Luna sarà coperta dal cono d’ombra del nostro pianeta, che interesserà la parte settentrionale dell’emisfero lunare. Sarà la seconda più breve eclissi parziale di Luna del XXI secolo, seconda soltanto a quella del 29 Settembre 2042 che avrà una durata di soli 12 minuti con un massimo di parzialità dello 0,3%. Quella del 25 Aprile sarà una delle quattro eclissi lunari di breve durata presso il nodo ascendente dell’orbita lunare, e la prima delle tre previste per il 2013.

25 Aprile 2013: accanto alla Luna ci sarà il pianeta Saturno

LE ECLISSI DI LUNA – La Terra e il Sole sono sullo stesso piano, detto dell’eclittica, proprio perchè in esso si verificano le eclissi. La Luna invece descrive intorno alla Terra un’orbita, inclinata mediamente di 5.1°, che taglia il piano dell’eclittica secondo una retta, detta “linea dei nodi”; infatti sono detti “nodi” i punti in cui questa retta taglia l’orbita. La linea non è fissa, ma si muove in senso opposto al moto della Luna, causando la cosiddetta “retrogradazione” dei nodi. Perchè ci sia un’eclisse la linea dei nodi deve trovarsi diretta verso il Sole; perciò non si ha un’eclisse ad ogni Luna nuova o piena. L’eclisse si verifica anche quando questo allineamento non è perfetto, ma si discosta di poco da una retta. La Terra proietta verso la Luna la sua ombra e penombra. Secondo la posizione della Luna, ombra o penombra possono incontrare o no la Luna; nel primo caso si ha un’eclisse. Alla distanza della Luna il diametro dell’ombra terrestre è di circa 3 volte quello lunare; il centro della penombra ha un raggio uguale a quello dell’ombra più un diametro lunare circa. Nel moto relativo tra Luna, l’ombra e la penombra si possono verificare vari tipi di eclisse: parziale di penombra, parziale d’ombra, totale d’ombra o totale.

Cartina di visibilità dell'eclissi del 25 Aprile

FASCIA E DURATA DI TOTALITA’ – La larghezza della fascia di totalità dipende dalle distanze relative tra Luna/Terra e Terra/Sole e dalla posizione dell’osservatore. Normalmente la fascia varia in larghezza da 40 a 100 Km, per la maggior parte delle eclissi. Tuttavia la larghezza della fascia varia durante il percorso e (nelle eclissi anulari-totali)può essere zero in qualche punto. Se la Luna è al perigeo si dice comunemente che la fascia ha una largezza inferiore a 270 Km. In realtà questa è la larghezza massima dell’ombra su un piano parallelo al piano fondamentale. La durata della totalità dipende dalle distanze relative Luna/Terra e Terra/Sole, dalla posizione dell’osservatore, dalla velocità dell’ombra e dall’ora considerata. Le distanze Luna/Terra e Terra/Sole determinano la larghezza della fascia nel piano fondamentale e se la velocità dell’ombra è elevata e la fascia è stretta allora la totalità è di breve durata. Il contrario accade per una durata lunga. La massima durata si ha quando l’osservatore è all’equatore, la Terra è all’afelio, la Luna al perigeo e la totalità avviene al mezzodì locale. Durante le eclissi di Luna è possibile fare un’interessante esperienza: la determninazione dei tempi di passaggio dell’ombra all’ingresso e all’uscita da crateri e formazioni lunari. Per queste osservazioni è sufficiente un piccolo strumento. La misura và fatta per il centro del cratere. Per meglio determinare gli istanti esatti è bene prendere 3 tempi tramite questa relazione: (T1+3 T2+T3)/5, dove T1 è l’ombra che sembra essere sull’oggetto, T2 è l’ombra sull’oggetto e T3 l’ombra è certamente sull’oggetto. I crateri più significativi sono circa 70.

LE OSSERVAZIONI – L’osservazione delle eclissi deve poter utilizzare al massimo questi eventi rari, brevi e soprattutto irripetibili. Perciò, mentre si dovrà trarre vantaggio da tutto quanto è prevedibile (tempi, durate, caratteristiche) sarà necessario notare attentamente tutto quanto si svolge sotto i nostri occhi, o quelli dei nostri strumenti. Questi ultimi non devono necessariamente essere sofisticati. I piccoli strumenti amatoriali attuali, sarebbero stati il sogno di tanti astronomi del passato, compreso quello relativamente recente.

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