Un sedimento in un reperto recuperato dalle profondità marine potrebbe contenere del ferro radioattivo emesso da una supernova 2,2 milioni di anni fa e preservato nei resti fossili di un batterio che si nutriva di ferro. Se confermata, la scoperta dell’Università di Monaco (Germania) potrebbe rappresentare la prima impronta biologica di una stella esplosa. Lo studio è stato presentato durante il meeting della American Physical Society di Denver, Colorado. Il rinvenimento è avvenuto nel 2004, quando gli scienziati riportarono di aver trovato tracce di un isotopo del ferro, il ferro-60, la cui origine non era terrestre, sul fondo dell’Oceano Pacifico. Gli scienziati hanno poi calcolato l’età del reperto in base al tempo di decadimento, deducendo che sarebbe potuto provenire da una supernova vicina della Terra. Gli scienziati ritengono che potrebbe trattarsi di resti di una catena molecolare di magnetite formata da batteri che vivono sul fondo del mare subito dopo che i resti radioattivi della supernova si riversano sulla Terra, dopo aver attraversato lo spazio quasi alla velocita’ della luce.
La prima impronta biologica di una supernova
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