Nuovo studio conferma l’impatto delle attività umane sul clima del Pianeta

MeteoWeb

Un nuovo studio condotto sulle temperature del pianeta negli ultimi due millenni sembra confermare l’impatto dell’uomo sul clima. E’ quanto sottolinea oggi il Financial Times, riferendo della ricerca condotta da 78 studiosi di 24 Paesi, da cui emerge che dopo una “tendenza a lungo termine al raffreddamento” registrata in tutti i continenti fino alla fine del XIX secolo, nel XX secolo la temperatura media del pianeta è stata 0.4 gradi Celsius più alta dei precedenti 500 anni e che i 30 anni compresi tra il 1971 e il 2000 sono stati il periodo più caldo in quasi 1.400 anni. “La tendenza al raffreddamento del periodo pre-industriale è stata probabilmente causata da fattori naturali che hanno continuato ad agire durante il XX secolo, rendendo più difficile una spiegazione del riscaldamento registrato nel XX secolo senza il probabile impatto dei gas serra – hanno scritto gli autori dello studio pubblicato su Nature Geoscience – la media delle temperature in tutte le sette regioni continentali indica che il periodo 1971-2000 è stato il più caldo in quasi 1.400 anni”. Il quotidiano della City sottolinea quindi che lo studio sembra confermare uno dei più controversi diagrammi sul clima, il cosiddetto ‘hockey stick’, che addebita all’azione umana il riscaldamento della Terra. Il suo autore, Michael Mann, ha così commentato al Ft: “Sebbene lo studio non indichi cause del riscaldamento, c’è tutto un vasto materiale di ricerca che dimostra che possiamo spiegare il recente e anomalo riscaldamento con l’impatto umano, ossia con la combustione di combustibili fossili e il conseguente aumento della concentrazione di gas serra”.

Condividi